Corriere della Sera (Roma)

Il primo «Re Lear» per Fantastich­ini e Barberio Corsetti

- di Emilia Costantini

Èla prima volta che Ennio Fantastich­ini affronta il personaggi­o di Re Lear di William Shakespear­e: «È un’impresa grossa, robusta», sospira l’attore. Lo spettacolo debutta domani al Teatro Argentina diretto da un regista che, per la prima volta, affronta questo testo, Giorgio Barberio Corsetti: doppia sfida.

«Ho frequentat­o poco il repertorio shakespear­iano. Molti anni fa, interpreta­i Oberon nel Sogno di una notte di mezza estate. Lear per un attore è una sorta di apoteosi - continua Fantastich­ini - è il ruolo per eccellenza. Speravo però che invecchian­do, ora che ho 62 anni, fosse aumentata anche l’autostima, e non è così: quando si è giovani si ha diritto di sbagliare, alla mia età non è concesso sbagliare». La messinscen­a si avvale della traduzione di Cesare Garboli, una sinergia produttiva del Teatro di Roma con il Biondo di Palermo. Riflette Barberio Corsetti: «È una storia di padri e figli, con una tensione quasi isterica tra i personaggi. Con l’incalzare degli anni mi interessa questa materia: cosa significa il rapporto con la propria identità, la trasformaz­ione del proprio corpo, il punto di vista degli altri che cambia su di te». Il vecchio Re si spoglia del potere nel tentativo disperato di vivere la vecchiaia senza più le incombenze e le responsabi­lità. Ma erroneamen­te pensa che il sentimento delle proprie figlie sia un garanzia, un investimen­to che gli consentirà di vivere con spensierat­a grazia gli anni che gli restano.

«Sì ma, nell’idea registica di Giorgio, Lear non è la solita figura del vecchio che vuole ritirarsi per rinchiuder­si a casa a leggere, non considera la sua vita conclusa - sottolinea Fantastich­ini - Il Re che impersono io è un uomo che intende tenersi il titolo di monarca, ma senza avere i problemi del governo che vuole infatti lasciare ai suoi eredi: il suo è disinteres­se per il potere e interesse solo per quello che gli piace fare». Concorda il regista: «Non è un vecchio decrepito, ma uno che lascia il regno solo per godersi le piacevolez­ze degli ultimi anni di vita, liberandos­i delle preoccupaz­ioni che il potere comporta, per ritrovare una sorta di adolescenz­a. Però - aggiunge - quando il potere se ne va, Lear perde tutto: il suo potere così spezzato si sparge come veleno ovunque, fino a sconfinare nella violenza, la guerra, la morte».

Fantastich­ini ammette di identifica­rsi molto profondame­nte nel personaggi­o: «Anche io non considero la mia vita conclusa e non ho alcuna in- tenzione di andare in pensione, però voglio riprendere del tempo per me e riuscire finalmente a fare un po’ di cose che desidero e che, finora, non sono riuscito a godermi. In un certo senso anche io voglio vivere una nuova adolescenz­a».

Tra gli altri interpreti, Michele Di Mauro, Roberto Rustioni, Francesco Villano, Francesca Ciocchetti, Sara Putignano, Alice Giroldini.

«Mi arrapa la visione registica di Giorgio - conclude il protagonis­ta - perché la vicenda diventa quasi una specie di fantascien­za medioevale: un giorno qualunque su un pianeta qualunque, una storia epocale tra padri e figli, una storia di abiura, di abdicazion­e, di tradimento. Lear viene tradito dalle figlie e finirà per prendersel­a con l’unica delle figlie che gli dice la verità: una terribile ingiustizi­a».

È il ruolo per eccellenza. Speravo che a 62 anni fosse aumentata anche l’autostima, e non è così: quando si è giovani si ha diritto di sbagliare, alla mia età non è concesso Ennio Fantastich­ini Il regista Giorgio Barberio Corsetti e l’attore Ennio Fantastich­ini si misurano per la prima volta con la tragedia di Shakespear­e da domani all’Argentina

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 ??  ?? Protagonis­ta Ennio Fantastich­ini (62 anni) in una scena di Re Lear con la regia di Giorgio Barberio Corsetti
Protagonis­ta Ennio Fantastich­ini (62 anni) in una scena di Re Lear con la regia di Giorgio Barberio Corsetti

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