Raggi, test ok: M5S vince a Ostia
Aumenta l’astensionismo: alle urne solo uno su tre. CasaPound non decisiva. Alla grillina parte dei voti del Pd Giuliana Di Pillo batte la candidata del centrodestra. La sindaca: i cittadini tornano protagonisti
«È la vittoria di tutti i cittadini e della voglia di rinascita. Grazie di cuore». È questo il tweet con cui Giuliana Di Pillo ha commentato il risultato del voto a Ostia: la candidata grillina, con il 59,6% dei voti, è la nuova presidente del X Municipio. Test superato anche per Virginia Raggi, che a sua volta twitta: «I cittadini tornano protagonisti». Di Pillo ha raccolto parte dei voti andati al primo turno al Pd e a De Donno, mentre la sfidante del centrodestra, Monica Picca, ferma al 40,4%, è stata penalizzata dall’aggressione di Roberto Spada alla troupe di Rai2 e non ha ricevuto sostegno da CasaPound. Ma, al di là dei risultati, anche questa volta a vincere davvero, a Ostia, è stato l’astensionismo: ha votato solo il 33,6%.
A Ostia vincono i Cinque Stelle e l’astensionismo. Se il voto era atteso come una verifica su Virginia Raggi e sul Campidoglio M5S, la vittoria della candidata grillina Giuliana Di Pillo vale una risposta affermativa. Anzi, più che affermativa a giudicare dallo scarto con cui la candidata del centrodestra, Monica Picca, è uscita sconfitta nel ballottaggio per la presidenza del X municipio: Di Pillo ha preso il 59,6% delle preferenze contro il 40,4% della fedelissima di Giorgia Meloni. Una vittoria netta - circa 11.500 voti di differenza - nettissima in alcune sezioni dove il M5S ha doppiato il centrodestra.
«È la vittoria di tutti i cittadini e della voglia di rinascita. Grazie di cuore!#Decimoriparte», il tweet della Di Pillo a cui seguono i messaggi di Virginia Raggi e Luigi Di Maio. «I cittadini tornano protagonisti. I romani sono con noi per il cambiamento», il tweet della sindaca. E poi: «L’effetto Raggi esiste ed è positivo», digita Di Maio, segnale che anche dentro al Movimento si interpretava Ostia come una verifica.
Di Pillo ha aspettato i risultati nel comitato Cinque Stelle improvvisato nell’appartamento della prossima consigliera Agnese Manuelli, nel cuore di Ostia. Ma già a mezz’ora dalla chiusura dei seggi i grillini si preparavano alla festa avendo capito di aver intercettato i voti che al primo turno erano confluiti sia nel Laboratorio civico di don De Donno sia nel Pd, i cui elettori avrebbero deciso di votare per la candidata più lontana possibile dal mondo della destra.
Se un effetto Spada c’è stato, insomma, sarebbe andato indirettamente a rinforzare la candidatura grillina. Anche se la sconfitta, Monica Picca, ha attribuito il successo della rivale ai voti «scomodi» dell’ultradestra: «All’Idroscalo, dove sono rappresentati i voti di CasaPound, noi abbiamo perso e loro hanno guadagnato circa mille voti - ha detto Picca - Il voto degli Spada è andato alla Di Pillo? Penso proprio di sì».
Oggi, dalle analisi del voto, se ne saprà di più. Di sicuro, però, la vittoria del M5S, per quanto netta, è sporcata dal clima di tensione generato da due settimane difficili: testate, manifestazioni, gomme squarciate e portoni incendiati. Tutto fotografato ieri dalla massiccia presenza delle forze dell’ordine a presidio dei 183 seggi. Ma anche dal dato sull’affluenza, ancora più allarmante rispetto al primo turno del 5 novembre quando la quota votanti ha raggiunto il 36,1%: ieri il dato è calato di due punti e mezzo (quasi 5 mila schede in meno nelle urne) arrivando al 33,6%. In pratica ha votato esattamente uno su tre dei 185 mila aventi diritto in un bacino di 230 mila residenti. Il che, ribaltando il numero, dà un 66,4% di non votanti che rappresenta certamente l’altro vincitore della tornata elettorale, cioè l’astensionismo. E forse anche la missione dei prossimi amministratori del territorio: coinvolgere i cittadini.
Urne Affluenza al 33,6%, al primo turno era stata del 36,1%