Antonietta Raphaël Cinquanta disegni tra nudi e maternità
Le «Carte» in mostra da domani al Bilotti
« Ho perduto parecchio tempo a disegnare, ma in fondo disegnare non è mai tempo perduto»: parole di Antonietta Raphaël Mafai, una tra le maggiori artiste italiane del Novecento, cui è dedicata una mostra antologica incentrata sopratutto sulle Carte — titolo scelto per la rassegna — ovvero sui disegni che l’artista produsse lungo tutto il corso dela sua vita, dagli anni Venti fino alla morte, nel 1975.
La mostra, promossa da Roma Capitale e curata da Giorgia Calò, si inaugura domani alle 18.30 nel Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese, dove resterà aperta al pubblico fino al 21 gennaio (www.museocarlobilotti.it, tel. 060608, ingresso libero).
Circa 50 i «fogli» in mostra, la maggior parte inediti, attraverso i quali è possibile ricostruire il percorso artistico, con relativi cambiamenti stilistici, di Raphaël. Un allestimento che si apre nella project room e prosegue in tre sale, una dedicata alla documentazione con filmati, pubblicazioni e materiali che spiegano il percorso e la carriera dell’artista. Fondatrice, tra le altre cose, insieme a Mario Mafai e Scipione, di quella che fu defini t a « Scuol a Romana » , Raphaël è qui ricordata con opere provenienti da collezioni private e che nel loro insieme rivelano i temi prediletti dall’artista: nudo (soprattutto femminile), volti, maternità, fertilità, radici ebraiche (Antonietta, nata nel 1895 a Kovno, Lituania, era l’ultima figlia di un importante rabbino, Simon, e di Katia Horowitz).
Ferma restante un’opera grafica che nel suo complesso si rivela strumento espressivo indipendente, alcuni dei disegni in mostra sono stati realizzati da Raphaël come bozzetti per i suoi più noti lavori scultorei (Cesare Brandi la definì «l’unica autentica scultrice italiana»). A dimostrazione di ciò è prevista l’esposizione di alcune sculture, allestite a fianco del relativo studio preparatorio. In occasione del finissage sarà presentato il libro 103 Drawings by Antoniet ta
Raphaël. Carte (DFRG Press LTD), a cura di Giuliano Catalli, con testi, fra gli altri, di Giulia Mafai, Lea Mattarella, Valentina Virgili, Livio Bosco.