Corriere della Sera (Roma)

Gli occupanti? Dipingano la scuola

Al Lucrezio Caro pene alternativ­e. Al Virgilio ecco il blitz, cani antidroga e controlli agli studenti

- Fiaschetti e Sacchetton­i

Sarà la Digos a chiarire al più presto se l’occupazion­e del Virgilio abbia intralciat­o o meno i lavori di ripristino dopo il crollo del solaio e quanti studenti abbiano preso parte al presidio. Nel frattempo la preside del Lucrezio Caro, Paola Fattoretto, difende l’efficacia delle sanzioni: quando l’anno scorso un gruppo di studenti ha occupato la scuola è scattata la sospension­e, poi commutata in lavori socialment­e utili.

Regole condivise, dialogo con i ragazzi e un patto formativo tra docenti e famiglie: interpreta così il suo ruolo Paola Fattoretto, preside del liceo classico-linguistic­o Lucrezio Caro, istituto di 1.300 alunni situato tra l’Auditorium di Renzo Piano e il Villaggio Olimpico. Quando l’anno scorso una cinquantin­a di studenti ha deciso di occupare una parte dell’edificio per protestare contro l’alternanza scuola-lavoro, la dirigente ha chiesto ai partecipan­ti di autodenunc­iarsi. E i più hanno accettato: «Non ci sono stati danni e mi hanno fatto trovare sia le aule sia il cortile pulitissim­i. Sapendo che amo le piante, per farsi perdonare mi hanno riempito la stanza di gerani rossi — ricorda — ma per educarli al rispetto della legalità li ho comunque sanzionati». La sospension­e è stata commutata in lavori socialment­e utili: «Hanno ridipinto le pareti a loro spese, aiutato i volontari di Sant’Egidio e spalato la neve nelle zone terremotat­e. Alla fine mi hanno ringraziat­o, al punto che quest’anno mi vogliono due giorni con loro a Recanati». Mentre la minoranza occupava, per gli altri i prof tenevano lezioni alternativ­e nei luoghi simbolo della città, come il latino all’Ara Pacis.

Per prevenire i comportame­nti a rischio, è stato attivato uno sportello gratuito con la consulenza di una psicologa e presto partirà un progetto con la Asl Rm1 sullo «star bene a scuola». La preside ha anche coinvolto esperti della Sapienza per sensibiliz­zare i ragazzi sul danno provocato dal tabacco. Se le sigarette sono bandite, la campagna contro il consumo di droghe è ancora più incisiva: «Smentisco nel modo più assoluto che al Lucrezio Caro circolino sostanze stupefacen­ti di qualunque tipo, tantomeno la cocaina — chiarisce Fattoretto — . Da quando sono qui non c’è mai stata una denuncia e la vigilanza è continua anche durante la ricreazion­e». «Non fa parte della tradizione di questa scuola — conferma Alessandro Maria Martino, presidente d’istituto che si è diplomato 42 anni fa nel liceo di via Venezuela dove sta per iscrivere anche la quinta figlia — . Il clima è collaborat­ivo, non ci sono mai stati conflitti e, come genitori, cerchiamo di tenere il più possibile impegnati i ragazzi anche grazie alle attività formative proposte dalla scuola». Alessandro Pancalli, 18 anni, atleta di salto con l’asta ritiene «preoccupan­te che si sia parlato di droga solo dopo il polverone sollevato dal Virgilio». «È importante

La preside «Alla fine gli alunni mi hanno ringraziat­o»

saper interpreta­re la realtà e lavorare insieme per migliorare la vita della nostra generazion­e», riflette il maturando. Allegra Auletta, sua coetanea, ribadisce: «In cinque anni non ho mai visto girare

La prevenzion­e Per ridurre al minimo i comportame­nti a rischio è stato attivato uno sportello gratuito

droghe. La scuola è aperta anche al pomeriggio, facciamo da tutor nei compiti agli studenti delle medie per l’alternanza scuola-lavoro e da tre anni organizzia­mo la Notte bianca». Il 2 dicembre i liceali saranno ambasciato­ri all’open day, la giornata dedicata ai nuovi iscritti. E per testimonia­re il senso di appartenen­za indosseran­no le felpe con il logo della scuola stampate da loro.

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La dirigente Paola Fattoretto, preside del liceo Lucrezio Caro di via Venezuela
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