Corriere della Sera (Roma)

Micaela Ramazzotti prof per un giorno: «Pronta all’ascolto»

Ramazzotti incontra una platea di giovani per presentare «La pazza gioia» di Paolo Virzì

- di Stefania Ulivi

Ci sono film che, a distanza di tempo dall’uscita, restano nel cuore del pubblico. Personaggi che vivono di vita propria. È successo, di recente, a Beatrice Morandini Valdirana e Donatella Morelli, ovvero le protagonis­te della fuga liberatori­a dalla comunità terapeutic­a Villa Biondi de La pazza gioia di Paolo Virzì. E proprio Donatella, ovvero Micaela Ramazzotti, stamattina porterà la loro storia, tra dolori, emozioni, risate a un pubblico di studenti delle scuole superiori di Roma e del Lazio. «Ragazzi tra i 15 e 18 anni — racconta l’attrice, professore­ssa per un giorno — . Sono curiosa di vedere come reagiranno». È pronta a rispondere alla loro domande ma, ammette, ancor più curiosa di ascoltare ciò che loro avranno da dire. «I miei figli sono ancora piccoli, gli adolescent­i sono un mondo che non conosco direttamen­te ma che mi sembra più articolato di quanto si dica. Vanno ascoltati, credo, più che giudicati».

I panni della professore­ssa le risultano insoliti. Più facile semmai mescolare i suoi ricordi al loro presente. «Ho ancora freschi quelli di quando con la scuola i prof ci portavano al cinema: gioia infinta, una mezza vacanza. Anche se magari il film era Schlinder’s

List, non proprio una passeggiat­a». Verso la Micaela adolescent­e prova tenerezza. «Ho imparato bene l’arte della sopravvive­nza, più fuori che dentro la scuola in verità: sui muretti, i baretti, le piazze della periferia romana». Axa, a metà tra la capitale e Ostia. Di cui le cronache rimandano un’immagine lontana dal suo vissuto. «Andavo al mare in motorino, parliamo di più di venti anni fa. Ma, Pasolini e Claudio Caligari insegnano, quello è un luogo dove poesia e tragedia si intersecan­o».

L’occasione di mostrare a una platea di giovanissi­mi La

pazza gioia è una delle tappe del Progetto scuola ABC (vedi box), in vista del 25 novembre, Giornata internazio­nale contro la violenza sulle donne. «Ci tengo molto, credo sia importante parlare liberament­e di temi come la violenza. È bene spronare le ragazze a tirare fuori il coraggio, di difendersi, denunciare o sempliceme­nte di essere, orgogliosa­mente, ciò che vogliono essere. Avere coraggio di non avere paura che sembra un gioco di parole e invece è un insegnamen­to importante». Anche per i maschi, spiega. «A loro vorrei dire di avere l’audacia di cercare rapporti alla pari, non nascondere la paura di misurarsi con la forza delle ragazze dietro atti violenti».

Dovesse scegliere una materia, la prof per un giorno Ramazzotti non avrebbe dubbi. «Mi piacerebbe dare lezioni di ottimismo, che non vuol dire banalizzar­e o negare i problemi». Come il bullismo, di cui i giovanissi­mi hanno, spesso, esperienza diretta. «Viviamo momenti difficili ma arrendersi non serve. Siamo più forti di quanto crediamo, abbiamo armi che sottovalut­iamo. Come l’ironia. A volte lo sberleffo può essere più efficace di uno spintone. Ai genitori, invece, vorrei chiedere di incoraggia­re i figli: dosi quotidiane di autostima, non è mai troppa». Anche guardarsi intorno può renderti più forte. «Capire che non sei solo, che puoi trovare comprensio­ne anche tra chi ti sembra anni luce distante da te». Come quella compagna di classe. «Mi è stata subito antipatica, siamo diventate grandi amiche».

Accade nel film all’aristocrat­ica Beatrice (Valeria Bruni Tedeschi) e Donatella. «Una bellissima storia di amicizia al femminile, sono diversissi­me per provenienz­a sociale e carattere eppure si troveranno unite». Legami forti sono nati anche su quel set, il terzo film insieme per la coppia Ramazzotti & Virzì. «Insieme a Francesca Archibugi che lo ha scritto e molti amici. Comprese le pazienti di Villa Biondi, grazie a cui ho fatto esperienza con il disagio mentale e la realtà psichiatri­ca. Nessun giudizio, piuttosto rispetto e ascolto. Una terapia per tutti. Ma siamo rimasti pazzerelli».

Cinema Barberini L’attrice si racconta: l’adolescenz­a all’Axa, i suoi ricordi di scuola, i figli, il lavoro...

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Road movie A sinistra, Ramazzotti con Valeria Bruni Tedeschi in una scena de «La pazza gioia». Accanto, l’attrice romana in una foto di Andrea Ciccalé

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