Black Friday, sconti record nei negozi
Il 57% dei romani fa ormai acquisti online
Scatta domani ufficialmente il «Black Friday», la giornata di super sconti nei negozi, ma già da qualche giorno e fino al week end si potrà fare compere con sostanziosi saldi. Intanto per la Camera di Commercio la Capitale precede Milano sia per numero di acquisti online che per volume di fatturato: lo scelgono il 57 % dei romani contro il 45% dei milanesi.
Le vetrine sono allettanti, soprattutto in questo periodo natalizio, ma i romani preferiscono l’e-commerce. La Capitale precede Milano sia per numero di acquisti online che per volume di fatturato: lo scelgono il 57 % dei romani contro il 45% dei milanesi. A dimostralo i dati dell’Osservatorio sul consumo della Camera di Commercio: «Non essersi preparati prima al cambiamento imposto dall’e-commerce ha significato perdita di ricchezza - ha sostenuto il presidente della Cciaa Lorenzo Tagliavanti - nella Capitale per 7 punti percentuali». I numeri dicono poi che il 37% si fida del proprio intuito nell’evitare le truffe e il 40% per cento compra solo su siti affidabili.
Domani, comunque, vetrine con addobbi e con l’annuncio di grandi sconti: sarà «Black friday», evento di importazione americana. Un «Venerdì nero» di shopping, con file davanti le gradi firme del centro e nei principali negozi, , con ribassi che possono andare fino al 70 per cento. Riduzioni all’Auditorium: la Fondazione Musica per Roma garantirà nei prossimi tre giorni il 50% di sconto sulla prima data del Roma Gospel Festival. In molti casi sarà così per tre giorni, come a Porta di Roma, dove i prezzi vantaggiosi saranno perfino in bar e ristoranti.
A Roma , intanto, si va di più al cinema, a teatro o a visitare i musei. Cresce il desiderio di cultura e, di conseguenza, i fatturati delle imprese creative romane. A dimostrare come questo «consumo», dopo alcuni anni di difficoltà, sia uno di quelli che va meglio è una indagine realizzata dalla Confcommercio e Agis con Format Research. «L’indice in prospettiva per il biennio è pari al 58,2 % - ha detto Pierluigi Ascani di Format Research -, quasi il doppio rispetto gli ultimi due anni. E anche la previsione dei ricavi delle imprese culturali aumenta in prospettiva al 53,7% ». Ancora: l’84,1 % delle imprese romane è d’accordo sulla coesistenza tra offerta pubblica e privata; il 95% su un palinsesto condiviso. Si dimostrano soddisfatti gli spettatori: è apprezzata la varietà degli spettacoli dall’81% per cento degli intervistati, ma il prezzo incide nel 66, 2% dei casi nell’andare al cinema e nel 79% a teatro.
L’assessore alla Cultura Luca Bergamo è d’accordo su un palinsesto condiviso pubblicoprivato e chiede più offerta per gli stranieri. «Stiamo lavorando - ha detto - per riportare eventi significativi al Circo Massimo». «È un trend positivo - ha osservato il commissario di Confcommercio Enrico Borghi - ma le imprese lamentano l’eccesso di pressione fiscale e di burocrazia».