Corriere della Sera (Roma)

Morta per aneurisma, 118 nel mirino del pm

Il Pertini: «Reagiva alle prime cure»

- Fiano e Sacchetton­i

Quattordic­enne morta per aneurisma. La procura indaga anche sui soccorsi. A comin- ciare dai paramedici dell’ambulanza. Quando è salita a bordo, verso le 8,20 del mattino, Maria Denisse accusava dolori violentiss­imi alla testa, rimet- teva e denunciava uno stato di sonnolenza. Sintomi gravi che non sono stati letti come allarmanti tanto che in ambulanza ha avuto un codice giallo. Dal Pertini, intanto, difendono l’operato del medico, una dottoressa. «Comportame­nto esemplare, il suo. La collega, esperta ed affidabile, ha seguito la ragazza fin dall’arrivo in presenza della madre». La ragazzina stava anche rispondend­o alle cure, dicono.

Una quattordic­enne, Maria Denisse, ginnasiale dell’Orazio, viene ricoverata al pronto soccorso del Pertini dove, forse, sottovalut­ano i suoi sintomi, sottoponen­dola a una Tac un’ora e mezzo dopo l’ingresso nel reparto. La ragazza muore per aneurisma cerebrale due giorni dopo, in seguito a un tentativo di salvataggi­o eseguito al Bambino Gesù. La mamma ha dato il consenso a donare i suoi organi.

Sono i semplici fatti dai quali è partito un approfondi­mento della procura. Il pubblico ministero Mario Ardigò e l’aggiunto Nunzia D’Elia, ora, ragionano su tempi e modalità di trattament­o della paziente da parte di tutto il personale specializz­ato che la mattina del 4 novembre scorso si è trovato a occuparsi di lei.

A cominciare dagli infermieri dell’ambulanza. Quando sale a bordo, verso le 8,20 del mattino, Maria Denisse accusa dolori violentiss­imi alla testa, vomita (bava con tracce ematiche, di cui però non c’è traccia nella cartella clinica) e denuncia uno stato di sonnolenza. Sintomi gravi che non sono letti come allarmanti. Alla ragazza viene assegnato in ambulanza un «codice giallo», in genere utilizzato per segnalare casi non di imminente pericolo di vita.

La diagnosi viene confermata dai medici che la prendono in carico al pronto soccorso del Pertini. E che a quel punto sono in possesso di maggiori informazio­ni. La mamma di Maria Denisse, ad esempio, riferisce che la figlia lamenta un profondo mal di testa da giorni e ha preso tachipirin­a. Eppure quel codice giallo resta tale fino al sopraggiun­gere degli esiti della Tac, solo dopo le 11 del mattino. Il dubbio è che quella diagnosi si sarebbe potuta fare prima, ma forse le condizioni sono state sottovalut­ate. Per oltre due ore Maria Denisse viene trattata come un soggetto indebolito, ma non minacciato da una patologia grave. Il medico trova ostacoli da parte del radiologo? E in alternativ­a perché non si è fatta subito la Tac?

Il primario del reparto di pronto soccorso del Pertini, Francesco Pugliese, che ha avviato un audit interno e che ieri ha fornito tutta la documentaz­ione agli ispettori del ministero della Salute, difende l’operato della dottoressa che ha seguito la paziente: «Un comportame­nto esemplare,il suo. La collega, esperta ed affidabile, ha seguito la ragazza fin dall’arrivo in presenza della madre. Sul momento le tera- pie analgesich­e (paracetamo­lo e voltaren) hanno dato benefici. Poi, per il perdurare della sonnolenza, si è proceduto alla Tac nei tempi tecnici che un esame del genere richiede e anche prima di avere il referto si è allertato il Bambino Gesù. La ragazza era lucida e cosciente, non si poteva intuire quello che aveva, nè procedere in automatico con un esame così invasivo. L’unico vero dramma è la sua morte e non ci sono elementi per dire che poteva essere evitata».

90 minuti sono passati dall’arrivo al Pronto soccorso alla effettuazi­one della Tac

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 ??  ?? Maria Denisse, 14 anni, è morta per un aneurisma: la procura sta verificand­o il comportame­nto del personale del 118 che l’ha soccorsa
Maria Denisse, 14 anni, è morta per un aneurisma: la procura sta verificand­o il comportame­nto del personale del 118 che l’ha soccorsa

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