Rifiuti, Colari all’Ama: stop a 500 tonnellate da smaltire nei Tmb
Il primo problema sulla scrivania del presidente di Ama, Lorenzo Bagnacani, dopo l’uscita del dg, Stefano Bina, arriva da Cerroni. I due impianti Tmb di Colari, che fa capo allo storico «Re della monnezza», da oggi lavoreranno 700 tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziati invece di 1.200. «Difficoltà operativa», è scritto sulla mail inviata a Bagnacani dal commissario Pier Luigi Palumbo che gestisce le due strutture (Cerroni è colpito da interdittiva antimafia). «Il Colari continua a ricattare Roma Capitale, sapendo che rifiutandosi di trattare 500 tonnellate al giorno nei suoi Tmb, Ama entra in crisi», denuncia Athos De Luca, responsabile Forum Ambiente del Pd. La preoccupazione è che questo rubinetto chiuso possa spingere a usare il tritovagliatore di Rocca Cencia, sempre di Cerroni, al quale si opponeva l’ex dg Stefano Bina. «Se questa minaccia si concretizza, i rifiuti riempiranno gli impianti Ama a Rocca Cencia e Salario e quindi resteranno per strada salvo che Ama decidesse di usare il tritovagliatore di Cerroni, per la cui autorizzazione la sindaca dette inspiegabilmente parere favorevole». Intanto il tritovagliatore di proprietà di Ama non viene usato perché era parte del progetto di ecodistretto dell’amministrazione Marino, poi annullato dai Cinquestelle. Da oggi, però, le 500 tonnellate di rifiuti che non prende il Colari finiranno per ingolfare il fragile sistema degli impianti Ama. A pochi giorni dalla vittoria del ricorso per ottenere 17 milioni da Ama, Cerroni continua il pressing verso l’azienda «concorrente» e si pone come «l’unico» in grado di risolvere i problemi. «Dopo le dimissioni del dg di Ama e la fallimentare gestione del cda, ci auguriamo che si abbandoni l’idea di un nuovo impianto di compostaggio a Casal Selce», attacca Maurizio Politi (Fdi-An). Da oggi, dopo l’addio di Bina