Atac perde, ma dà 3 milioni di premi
«Obiettivi centrati»: bonus a Natale per i quadri e 47 dirigenti. Ai manager 25mila euro a testa
I conti di Atac sono in tribunale e il servizio sprofonda, ma dirigenti e quadri dell’azienda di via Prenestina si preparano a ricevere il regalo di Natale per gli obiettivi centrati: 3 milioni e 158 mila euro il monte-premi. Di cui più di un milione destinato ai 47 manager che, così, nell’anno del (quasi) default, portano a casa un totale di oltre 6 milioni di euro. Intanto Atac esulta per l’accordo raggiunto con i sindacati sul piano di rilancio.
Tre milioni e 158 mila euro solo di premio da versare a quadri e dirigenti per i traguardi raggiunti nel 2017, l’anno più horribilis di Atac. Del monte premi stimato, un milione e 73 mila euro sono da pagare ai 47 manager che amministrano l’azienda - zavorrata da 1,4 miliardi di debito - col compito di traghettarla nella delicatissima fase di richiesta di concordato preventivo in tribunale, procedura che ha appena ottenuto una proroga di due mesi grazie alla sponda dell’accordo siglato con i sindacati sul piano industriale. «Passo fondamentale per risanamento e rilancio di Atac», dice l’ad, presidente e dg Paolo Simioni dopo le firme con Cgil-Cisl-Uil che attivano dal primo gennaio il cambio da 37 a 39 delle ore di lavoro settimanale per i dipendenti.
Pure per i dirigenti che però potranno contare su un bonus medio di circa 25 mila euro. Con picchi di 40 mila per sette manager, due dei quali risultano addirittura in aspettativa. Tanti soldi se paragonati agli stipendi medi dei lavoratori italiani(20.660 mila euro secondo Il Sole 24 Ore), ma non così tanti se accostati ai 108 mila euro che rappresentano la media degli emolumenti erogati da Atac ai suoi manager, al netto dei cambi di governance e della volontà politica dell’azionista.
Del resto nelle ultime settimane i sindacati hanno trattato con Atac - e con il proprietario: il Campidoglio - confrontandosi sulla produttività, sulla road map per una nuova flotta e sul servizio che, di report in report, continua nella sua caduta libera a causa della mancanza di liquidità. Cioè: con zero euro in cassa non ci sono né pezzi di ricambio né manutenzione, a questo si deve la perdita del 15% (ormai stabile da mesi) nel trasporto di superficie, ma anche l’imprevista picchiata del servizio metro. Così bus e metro si fermano, in tribunale si studia il rilancio fissando i paletti del piano industriale, mentre l'azienda prova a tamponare la crisi senza rallentare sull’ordinario. Con l’élite dei dirigenti che si prepara a incassare il bonus di Natale. Compreso lo stipendio di Simioni (220 mila euro più 20 mila di premio), i 47 manager chiuderanno il 2017 col monte ingaggi di 6 milioni e 140 mila euro, cifra data da stipendi (5 milioni e 70 mila) più il milione e 73 mila euro di obiettivi centrati. Il che, con l’azienda sul ciglio di un burrone, dà alla situazione un tono metafisico.
Traguardi Gli extra sono stati assegnati per i traguardi raggiunti nel 2017 Assenze L’incentivo andrà anche a 2 dipendenti in aspettativa Debiti Ieri i Confederali e le Federazioni di categoria hanno firmato il piano di rilancio aziendale