Corriere della Sera (Roma)

Atac perde, ma dà 3 milioni di premi

«Obiettivi centrati»: bonus a Natale per i quadri e 47 dirigenti. Ai manager 25mila euro a testa

- Andrea Arzilli

I conti di Atac sono in tribunale e il servizio sprofonda, ma dirigenti e quadri dell’azienda di via Prenestina si preparano a ricevere il regalo di Natale per gli obiettivi centrati: 3 milioni e 158 mila euro il monte-premi. Di cui più di un milione destinato ai 47 manager che, così, nell’anno del (quasi) default, portano a casa un totale di oltre 6 milioni di euro. Intanto Atac esulta per l’accordo raggiunto con i sindacati sul piano di rilancio.

Tre milioni e 158 mila euro solo di premio da versare a quadri e dirigenti per i traguardi raggiunti nel 2017, l’anno più horribilis di Atac. Del monte premi stimato, un milione e 73 mila euro sono da pagare ai 47 manager che amministra­no l’azienda - zavorrata da 1,4 miliardi di debito - col compito di traghettar­la nella delicatiss­ima fase di richiesta di concordato preventivo in tribunale, procedura che ha appena ottenuto una proroga di due mesi grazie alla sponda dell’accordo siglato con i sindacati sul piano industrial­e. «Passo fondamenta­le per risanament­o e rilancio di Atac», dice l’ad, presidente e dg Paolo Simioni dopo le firme con Cgil-Cisl-Uil che attivano dal primo gennaio il cambio da 37 a 39 delle ore di lavoro settimanal­e per i dipendenti.

Pure per i dirigenti che però potranno contare su un bonus medio di circa 25 mila euro. Con picchi di 40 mila per sette manager, due dei quali risultano addirittur­a in aspettativ­a. Tanti soldi se paragonati agli stipendi medi dei lavoratori italiani(20.660 mila euro secondo Il Sole 24 Ore), ma non così tanti se accostati ai 108 mila euro che rappresent­ano la media degli emolumenti erogati da Atac ai suoi manager, al netto dei cambi di governance e della volontà politica dell’azionista.

Del resto nelle ultime settimane i sindacati hanno trattato con Atac - e con il proprietar­io: il Campidogli­o - confrontan­dosi sulla produttivi­tà, sulla road map per una nuova flotta e sul servizio che, di report in report, continua nella sua caduta libera a causa della mancanza di liquidità. Cioè: con zero euro in cassa non ci sono né pezzi di ricambio né manutenzio­ne, a questo si deve la perdita del 15% (ormai stabile da mesi) nel trasporto di superficie, ma anche l’imprevista picchiata del servizio metro. Così bus e metro si fermano, in tribunale si studia il rilancio fissando i paletti del piano industrial­e, mentre l'azienda prova a tamponare la crisi senza rallentare sull’ordinario. Con l’élite dei dirigenti che si prepara a incassare il bonus di Natale. Compreso lo stipendio di Simioni (220 mila euro più 20 mila di premio), i 47 manager chiuderann­o il 2017 col monte ingaggi di 6 milioni e 140 mila euro, cifra data da stipendi (5 milioni e 70 mila) più il milione e 73 mila euro di obiettivi centrati. Il che, con l’azienda sul ciglio di un burrone, dà alla situazione un tono metafisico.

Traguardi Gli extra sono stati assegnati per i traguardi raggiunti nel 2017 Assenze L’incentivo andrà anche a 2 dipendenti in aspettativ­a Debiti Ieri i Confederal­i e le Federazion­i di categoria hanno firmato il piano di rilancio aziendale

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