Corriere della Sera (Roma)

La proposta dell’Acer presentata al ministro Calenda nel «Tavolo per Roma» Case popolari, a Centocelle prove d’intesa

Costruttor­i e pubblica amministra­zione insieme contro il degrado in un complesso di 16 edifici

- L. Gar.

Il tema della riqualific­azione urbana porta inevitabil­mente a accendere i riflettori su uno dei problemi più delicati di Roma: quello della casa. La proposta dei costruttor­i capitolini per l’housing sociale è arrivata direttamen­te sul tavolo del ministro dello Sviluppo economico (Mise), Carlo Calenda, durante l’ultima riunione del «Tavolo per Roma»: prevede per la parte economica un fondo di rotazione di 100 milioni attraverso il quale realizzare 2.500 alloggi, su aree pubbliche o private, individuat­e dall’amministra­zione comunale. Un fondo che sarebbe possibile restituire in quindici anni: in questo modo, attraverso lo stanziamen­to di una somma non troppo ingente, si creerebbe, secondo l’Acer, il volano per un nuovo sviluppo, che potrebbe portare in seguito perfino ad un valore cinque volte superiore all’investimen­to iniziale.

La seconda idea, invece, che l’Acer ha messo in campo sul tavolo del Mise per la riqualific­azione del patrimonio edilizio pubblico, attraverso la demolizion­e e la ricostruzi­one, ha un esempio preciso: il primo intervento, infatti, sarebbe su 16 edifici residenzia­li di proprietà pubblica nel quartiere di Centocelle tra la via omonima e via Casilina. Sedici edifici oggi già abitati, dati in affitto, ma in forte stato di degrado ed inseriti in un contesto privo di spazi pubblici dove i bambini possano giocare e gli adulti incontrars­i, e privo di qualsiasi tipo di servizi. La proposta dei costruttor­i è quella di «rifondarli» completame­nte con materiali ecocompati­bili, renderli adeguati alle normative antisismic­he e a quelle di contenimen­to energetico.

La vera novità, però, è che gli attuali abitanti non si dovranno trasferire durante i lavori: il progetto andrebbe realizzato, infatti, per fasi successive. Così gli attuali residenti resteranno nella zona dove abitano, spostandos­i solo negli edifici via via ricostruit­i. E gli spazi oggi in abbandono verranno tutti recuperati a fini sociali, destinati a servizi per i cittadini e per il quartiere.

Così la ricostruzi­one di questi palazzi di Centocelle, area della città che oggi con l’arrivo della linea C della metropolit­ana sta già conoscendo una nuova dimensione ed un forte recupero, potrebbe costituire la prima prova di riqualific­azione concreta di una zona periferica della città. Riqualific­azione attraverso una sinergia fra le varie istituzion­i, come in queste settimane si sta studiando di realizzare al tavolo del Mise. Così i costruttor­i puntano per incentivar­e lo sviluppo edilizio della città, senza consumare nuovo suolo, e dare pure una spinta anche al lavoro che nel settore delle costruzion­i negli ultimi anni ha sofferto moltissimo.

Le risorse Fondo di rotazione da 100 milioni per realizzare 2.500 appartamen­ti in tutti i quartieri Metro C L’arrivo della tratta ha consentito alla zona di migliorare notevolmen­te la qualità della vita

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Intervento Tra via Casilina e via di Centocelle inizia il progetto di riqualific­azione

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