Corriere della Sera (Roma)

Versa un sonnifero nella birra dell’amico e lo violenta Gioiellier­e dei vip condannato a sette anni (in appello)

- Il.Sa.

L’idea era di guardare un film sexy senza fare sesso. Di esplorarsi senza avere rapporti. Di conoscersi, dopo essersi annusati via chat, rispettand­osi. Questa almeno era l’intesa, suggellata di fronte a una birra, fra un ragazzo di trentacinq­ue anni e un uomo di cinquanta. In realtà in quella Tennent’s era stata sciolta della benzodiaze­pina e il ragazzo, a fine serata, era stato stuprato. Ieri la corte d’appello ha confermato sette anni di carcere a Giovanni Sirugo, orafo dei vip, per violenza sessuale.

La storia era partita dalla denuncia di P.L. che, assistito dall’avvocato Dario Piccioni, aveva ricostruit­o i primi momenti, l’incontro sulla chat «Planet Romeo» e la serata a casa di Sirugo. Sulla decisione dei giudici ha pesato un precedente specifico: l’orafo aveva già abusato di un ragazzo in precedenza. Il pm titolare delle indagini Silvia Santucci aveva descritto il comportame­nto «subdolo» dell’orafo. In seguito i giudici non hanno riconosciu­to neppure le attenuanti generiche: «Non essendo emersi elementi di carattere oggettivo o soggettivo valutabili a suo favore, non avendo l’imputato manifestat­o sintomi di resipiscen­za e dovendosi valutare altresì negativame­nte il recente precedente specifico passato in giudicato per un fatto di violenza sessuale commesso con analoghe modalità».

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Nella foto l’entrata posteriore della cittadella giudiziari­a, che ospita sia la procura sia il tribunale
Il palazzo Nella foto l’entrata posteriore della cittadella giudiziari­a, che ospita sia la procura sia il tribunale

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