OCCASIONE STORICA PER LA CITTÀ
Senza eccessi di retorica, possiamo dire che la data del 5 dicembre 2017 entra di diritto nella storia di questa città. Il via libera alla costruzione dello stadio di proprietà della Roma calcio arrivato ieri, come previsto, dalla Conferenza dei servizi, è una scelta epocale che cambierà da un lato il futuro del club dell’americano James Pallotta, e dall’altro le prospettive di tutto il movimento sportivo nella Capitale. Grazie a questa decisione, che pure giunge con enorme, colpevole ritardo, la Roma si gioca l’enorme chance di agganciare le più titolate società europee - oggi lontane dalle ambizioni giallorosse - e allo stesso tempo di sviluppare un business multimilionario. Le cui ricadute - attraverso sponsor, partnership, merchandising e attività commerciali di vario genere - rianimeranno (almeno si spera) tanti settori dell’economia cittadina, sospingendoli verso un nuovo percorso di crescita. Una data epocale, quella di ieri, anche perché registra la vittoria della determinazione con cui Pallotta è riuscito a spezzare le maglie della burocrazia e degli intrallazzi politici. Che secondo molti, sin dagli albori del progetto, avrebbero finito per soffocare anche i desideri del finanziere di Boston.
Si arriva alla fumata bianca con trent’anni di ritardo: una mostruosità. Tanto è passato dalla geniale intuizione dell’ex presidente romanista Dino Viola, che per primo si batté - purtroppo senza successo - per costruire l’impianto di proprietà. Ma questo non è il momento delle recriminazioni, talmente suggestivi si preannunciano gli scenari per lo sport della città. Bisognerà vigilare affinché da qui sino al 2020, anno previsto di apertura dello stadio a Tor di Valle, tutto venga realizzato a regola d’arte, senza scorciatoie oscure. E incoraggiare quei soggetti, non solamente impegnati nel calcio, a seguire la scia indicata dalla Roma. Primo fra tutti, ovvio, Claudio Lotito: la sua Lazio non deve restare a guardare. I tempi sono finalmente maturi anche per tirare fuori dal cassetto il vecchio progetto di una casa tutta biancoceleste.