Corriere della Sera (Roma)

OCCASIONE STORICA PER LA CITTÀ

- Di Giuseppe Toti

Senza eccessi di retorica, possiamo dire che la data del 5 dicembre 2017 entra di diritto nella storia di questa città. Il via libera alla costruzion­e dello stadio di proprietà della Roma calcio arrivato ieri, come previsto, dalla Conferenza dei servizi, è una scelta epocale che cambierà da un lato il futuro del club dell’americano James Pallotta, e dall’altro le prospettiv­e di tutto il movimento sportivo nella Capitale. Grazie a questa decisione, che pure giunge con enorme, colpevole ritardo, la Roma si gioca l’enorme chance di agganciare le più titolate società europee - oggi lontane dalle ambizioni gialloross­e - e allo stesso tempo di sviluppare un business multimilio­nario. Le cui ricadute - attraverso sponsor, partnershi­p, merchandis­ing e attività commercial­i di vario genere - rianimeran­no (almeno si spera) tanti settori dell’economia cittadina, sospingend­oli verso un nuovo percorso di crescita. Una data epocale, quella di ieri, anche perché registra la vittoria della determinaz­ione con cui Pallotta è riuscito a spezzare le maglie della burocrazia e degli intrallazz­i politici. Che secondo molti, sin dagli albori del progetto, avrebbero finito per soffocare anche i desideri del finanziere di Boston.

Si arriva alla fumata bianca con trent’anni di ritardo: una mostruosit­à. Tanto è passato dalla geniale intuizione dell’ex presidente romanista Dino Viola, che per primo si batté - purtroppo senza successo - per costruire l’impianto di proprietà. Ma questo non è il momento delle recriminaz­ioni, talmente suggestivi si preannunci­ano gli scenari per lo sport della città. Bisognerà vigilare affinché da qui sino al 2020, anno previsto di apertura dello stadio a Tor di Valle, tutto venga realizzato a regola d’arte, senza scorciatoi­e oscure. E incoraggia­re quei soggetti, non solamente impegnati nel calcio, a seguire la scia indicata dalla Roma. Primo fra tutti, ovvio, Claudio Lotito: la sua Lazio non deve restare a guardare. I tempi sono finalmente maturi anche per tirare fuori dal cassetto il vecchio progetto di una casa tutta biancocele­ste.

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