Corriere della Sera (Roma)

Lukaku, Patric, Caicedo: non solo riserve

Sono le alternativ­e più importanti al blocco titolare della Lazio, Inzaghi si affida a loro quando deve cambiare

- Stefano Izzo

Pensi alla Lazio di Simone Inzaghi e la formazione titolare ti viene in mente tutta d’un fiato. Compito abbastanza facile, in verità, visto che l’undici biancocele­ste in partenza è praticamen­te sempre lo stesso. Un po’ come accade per il Napoli di Sarri e l’Inter di Spalletti tra le squadre di vertice. Discorso circoscrit­to al campionato, dove Inzaghi ha proposto la stessa formazione nelle ultime sette partite.

In Europa League è un’altra storia e il turn over pressoché totale sarà replicato anche domani nella gita di Waregem con il pass per i 16esimi ed il primato nel girone K già in tasca da tempo.

Ma accanto allo zoccolo duro della squadra troviamo una seconda spina dorsale, che sta assicurand­o un parziale ricambio in questa fase delicata. Parliamo di Lukaku, Patric e Caicedo. L’esterno belga è di fatto il primo cambio di Inzaghi, la fiche da buttare sul tappeto verde per l’all in finale. Mossa vincente già ad agosto nell’ultimo quarto d’ora in Supercoppa contro la Juventus (De Sciglio ancora ha gli incubi), Jordan è stato titolare soltanto una volta in campionato, nella vittoria di Verona contro l’Hellas.

Inzaghi preferisce sfruttarne l’esplosivit­à a gara in corso e con gli avversari più stanchi. Eppure in questo momento di minor brillantez­za di capitan Lulic, Lukaku meriterebb­e qualche chance in più dall’inizio. Stesso discorso per Patric che, messi da parte i problemi contrattua­li, è tornato ad essere una pedina importante per Inzaghi ed è in rampa di lancio per dare il cambio a Bastos, apparso in grande difficoltà dal derby in poi.

Lo spagnolo, sbarcato in Italia due anni fa per fare l’esterno, si è riadattato presto anche come centrale di destra nella difesa a tre. Ruolo che ha già ricoperto negli unici due match da titolare giocati contro Verona e Sassuolo e nell’ultima decisiva mezzora di domenica scorsa con la Sampdoria, al posto di un Bastos ormai in apnea.

Marassi ha segnato il riscatto anche di Felipe Caicedo, finito suo malgrado nel frullatore dopo il rigore addebitato­gli contro la Fiorentina. L’attaccante ecuadorian­o, ancora troppo presto per chiamarlo bomber, ha finalmente rotto il ghiaccio anche in serie A dopo i due centri in Europa League con Zulte e Nizza. Con un Immobile cosi, Caicedo non ha mai trovato spazio dall’inizio in campionato, dove ha accumulato appena 134’ in 9 presenze. Ma con Felipe Anderson in avvio di rodaggio (domani sera sarà in campo per la prima volta nel corso di questa stagione) e Nani ancora ai box per il nuovo infortunio muscolare subìto contro la Fiorentina, ha dimostrato che può essere lui l’attaccante di scorta per tenere in alto la Lazio.

Decisivi Il difensore belga nella Supercoppa vinta con la Juve, l’attaccante ecuadorian­o a Marassi

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