Corriere della Sera (Roma)

Nasce l’albergo etico, è il primo al mondo Dà lavoro ai disabili

Progetto realizzato dall’imprendito­re Pelosi

- Lilli Garrone

Sarà il primo albergo etico di Roma, in realtà del mondo: solo nel 2018 ne aprirà uno simile in Argentina e il suo quasi «fratello» di Asti, dal quale è stato preso lo spunto, non ha del tutto le stesse caratteris­tiche, perché vi sono impiegati soltanto ragazzi down. Un progetto quindi unico: un hotel dove a lavorare saranno soprattutt­o disabili (ne sono previsti per il momento 15), sia con handicap fisici che intelletti­vi o sensoriali.

Ad avere l’idea e a crederci fermamente è stato Antonio Pelosi, un ingegnere romano quarantenn­e, discendent­e da una famiglia di imprendito­ri, dalla vita oggi serena ma che in passato ha vissuto un momento drammatico: un incidente di moto circa dieci anni fa, venti giorni di coma e una lunga riabilitaz­ione. «Quando si esce da un incidente così cambia la prospettiv­a - racconta - In questo caso è stata una “benedizion­e” perché mi ha fatto capire che mi affannavo per cose di poco valore, mentre nella vita ci sono cose più importanti di quelle che rincorrevo prima».

Nel cambio di prospettiv­a è arrivata dapprima la trasformaz­ione dell’hotel Senato al Pantheon che suo padre Tullio gestisce dal 1976: i clienti si autotassan­o di 5 euro, la famiglia ne mette altri 15 e il ricavato va a una onlus che si occupa della riabilitaz­ione dei postcomato­si. E adesso l’ «Albergo Etico Roma» di via Pisanelli, a Prati, una ex scuola elementare e materna di suore chiusa alla fine anni ‘90. Alcune «Figlie di Nostra Signora della Misericord­ia» vi hanno continuato a vivere proprio perché l’edificio non andasse in rovina, ma alla fine erano rimaste solo in due.

Sedici mesi di trattativa per poterlo affittare (per 18 anni), la trafila dei permessi, ma adesso i lavori sono già iniziati nell’ex scuola con giardino, dove resterà una piccola cappella con la Madonna. L’apertura è prevista nel giugno del 2018 (lo stesso giorno, tre anni fa, dell’hotel ispiratore di Asti): vi saranno 16 stanze, una sala riunioni, un ristorante bistrot aperto anche all’esterno. «È importante che la gente venga a vedere questo posto spiega Pelosi -, che venga a vedere che la disabilità non è solo una questione da sopportare, ma può essere invece utile al mondo. Bisogna recuperare queste persone, fargli sentire che hanno un ruolo e un’importanza e non devono solo stare ad aspettare la pensione. Così abbiamo scelto di avere anche clienti che vengono a prendere un caffè o un panino e a vedere come si lavora in un luogo “etico”».

L’investimen­to è di circa un milione e mezzo di euro e i guadagni saranno tutti reinvestit­i nella formazione di altri ragazzi con disabilità: «Il nostro scopo - aggiunge l’ingegnere - è non solo quello di offrire loro una opportunit­à di lavoro, ma la necessaria formazione. Poi continuare a occuparci di questi giovani per fargli raggiunger­e la propria autonomia». Utili personali non sono previsti, arriverann­o da altre attività della famiglia. «Lo scopo di questo albergo infatti è più di uno - spiega Pelosi -. Oltre a far lavorare persone con la disabilità, recuperare alla città un edificio che

sarebbe andato un rovina. E con gli incassi, oltre a coprire le spese dell’albergo, aiutare altre onlus che si occupano di disabilità».

A dirigere l’albergo sarà una persona che lavora con Pelosi da anni, Gianfranco Carocci, che conosce da 17 anni: «Molto esperto del settore e con sensibilit­à verso le mie stesse tematiche». Girando per le ex classi, dai bei pavimenti in mattonelle (nelle stanze saranno sostituite con il legno) si notano santini nelle prese elettriche («Sono l’antifurto delle suore , proteggono la casa dai ladri»), vecchi banchi e antichi dipinti religiosi. Pelosi guarda la ex scuola con ammirazion­e: «Verrà un albergo proprio carino», un tre stelle che, «come gli altri di famiglia, meraviglie­rà in positivo i suoi clienti».

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(LaPresse) Ex convento L’imprendito­re Antonio Pelosi (a destra) e Gianfranco Carocci

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