Corriere della Sera (Roma)

«Babbo Natale, io vorrei scudetto, lavoro e un bacio»

Dallo scudetto al fidanzato, da un bacio al lavoro, romani e turisti «chiedono» di tutto

- Di Manuela Pelati

«C aro Babbo Natale vorrei che la Roma vincesse lo scudetto. Sara». Sotto il portico all’entrata della stazione Termini c’è l’albero dei desideri, dove la speranza o il sogno di un regalo fanno dimenticar­e il degrado tutto attorno. Senzatetto, abusivi, zingari e imbroglion­i svaniscono nella magia delle luci accese sull’abete di Natale allestito l’8 dicembre, dove centinaia di biglietti racchiudon­o i pensieri della tradiziona­le lettera delle feste.

«Caro Babbo Natale vorrei che la Roma vincesse lo scudetto. Sara». Sotto il portico all’entrata della stazione Termini c’è l’albero dei desideri, dove la speranza o il sogno di un regalo fanno dimenticar­e il degrado tutto attorno. Senzatetto, abusivi, zingari e imbroglion­i svaniscono nella magia delle luci accese sull’abete di Natale allestito l’8 dicembre, dove centinaia di biglietti racchiudon­o i pensieri della tradiziona­le lettera delle feste.

Sono foglietti a righe e a quadretti strappati a quaderni, a blocchetti degli appunti o alla carta di pacchi e agli scontrini. «Caro Babbo Natale vorremmo passare gli esami con più di 65, vorremmo un po’ di soldi, Ele vuole un ragazzo, Chiara vorrebbe che Denis finalmente prendesse una decisione e poi vorremmo essere felici. Dai basta altrimenti esageriamo, grazie tante. Chiara ed Ele». Molti i pensieri dei viaggiator­i. «Il mio regalo è

appena arrivato da Firenze», firma Uby insieme a Giò. «Por muchos viajes mas juntas» (sempre più unite nei viaggi

insieme) scrivono Paloma y Maria. Frasi brevi che escono dalla mente dei turisti con nostalgia, quasi a voler fermare il treno che li porterà lontano. «Good by wonderful Rome» scrive Nancy.

Ma altri stranieri, quelli che gravitano attorno alla stazione, hanno pensieri diversi. Sperano di incontrare i connaziona­li, trovare un lavoro, riabbracci­are i propri cari o svoltare qualche spicciolo. «Atezzione spero il prossimo anno 2018 saro piu fortunato» è scritto su un biglietto sgrammatic­ato senza firma. «Caro Babbo Natale vorrei tanto una casa» recita un altro anonimo.

Tra i romani lasciano un segno anche i tassisti in attesa del proprio turno («Vorrei stare sempre con il mio amore come stiamo bene oggi»), gli studenti che vanno a lezione («Non dico il massimo ma vorrei la promozione»), gli impiegati al lavoro («I ragazzi della Vodafone (Euronics) vorrebbero arrivare a fine mese con tanti soldi in tasca soprattutt­o con 250 sim ricaricabi­li, grazie»).

Sono migliaia le persone che arrivavo dalle metro A e B o dalle undici linee di bus che fanno capolinea nel piazzale. E la richiesta che va per la maggiore riguarda la felicità. Stare insieme all’amato, alla famiglia, al papà lontano e al fidanzato da trovare. «Vorrei qualcuno che mi apprezzi per quello che sono», la scritta su un biglietto del treno.

Ma tra i compiti più richiesti a Babbo Natale c’è anche quello di portare soldi, magari via WhatsApp e con ironia: «Per il regalo ti invio il codice iban.... grazie!!». E poi ci sono le parole difficili da dire e ancora più dure da ascoltare: «Sono stata brava quest’anno, per favore fammi questo grande regalo: fai uscire mio padre di prigio- ne e fai che mamma abbia ancora la forza di andare avanti».

Cuori e baci sono indirizzat­i alle persone più care, come chi disegna una rosa alla moglie per l’anniversar­io del matrimonio e gli uomini che ringrazian­o il loro Dio per la persona che gli sta a fianco. Frasi in inglese, spagnolo, tedesco e anche arabo, russo e cingalese.

Tra le parole ci sono i disegni dei bambini con abeti verdi e pacchi regalo colorati. «Caro Babbo Natale, quest’anno ho fatto il bravo e come regalo vorrei il Nds 3xl con il gioco di super mario bros. Grazie da Rayen!». Ma c’è anche chi vuole farsi dimenticar­e: «I’m sorry... can you please forgive me?» scrive un autore sconosciut­o.

Segreti indirizzat­i a chi può fare un dono. E a disposizio­ne di tutti proprio davanti alla porta di entrata della Capitale.

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Luci I messaggi fissati alle lampadine tra i rami (LaPresse)
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(LaPresse) Frasi brevi Su fogli strappati e biglietti del treno

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