Palazzo Spada, carabiniere spia
Due anni e quattro mesi di reclusione. È la condanna per un carabiniere, Eugenio Borriello, già in servizio a Palazzo Spada, che in cambio di qualche centinaio di euro dagli avvocati forniva informazioni sui loro fascicoli davanti al Consiglio di Stato.
Qualche centinaio di euro intascato dagli avvocati per tenere sotto controllo il percorso dei loro fascicoli davanti al Consiglio di Stato. Bustarelle ondeggianti fino a 300euro che sono costate una condanna a due anni e quattro mesi di reclusione a Eugenio Borriello, carabiniere (ora sospeso) in servizio presso Palazzo Spada. «In appello siamo convinti di ottenere l’assoluzione» dicono gli avvocati Marcello Tringali e Laura Silvestri. A pronunciare la sentenza, al termine del rito abbreviato, è stato il gup che ha anche condannato a sei mesi Luigi Cesaro, dipendente di uno studio legale, per la promessa avanzata al Borriello della somma di denaro. Una terza sentenza è stata pronunciata nei confronti di Stefania Marsilia, condannata a un anno con l’accusa di corruzione per aver pagato cento euro con lo scopo di ottenere la falsa attestazione dell’assolvimento dei diritti di copia. E’ stato invece assolto l’avvocato Tommaso Marchese – legale che ha curato cause amministrative per l’As Roma – accusato di aver dato i biglietti della partita Roma Sassuolo dell’ottobre del 2014 in cambio di un favore. Infine è stato assolto dalle medesime accuse anche il professore Aldo Loiodice, avvocato operativo presso il foro di Bari. Il gup ha poi disposto il rinvio a giudizio di altri nove avvocati, accusati di accesso abusivo al sistema informatico attraverso il carabiniere. Borriello, insieme a un’impiegata, Stefania Balocchi, venne arrestato nel giugno del 2015. Entrambi erano ritenute le “spie” per conto una serie di studi legali.