Corriere della Sera (Roma)

Refrigeri: «La Regione ha stanziato 197 milioni, il Comune non li usa»

Politiche abitative, parla l’assessore

- Di Maria Egizia Fiaschetti

Nella lista delle occupazion­i storiche, oltre agli immobili di Bankitalia in viale Carlo Felice e a quello di Bnl-Paribas in viale del Policlinic­o, c’è anche il palazzo della Regione in via Maria Adelaide: dal 2005 ci vivono circa 200 persone, per lo più stranieri, mentre la Pisana continua a pagare le utenze.

Fabio Refrigeri, assessore regionale alle Politiche abitative, il Viminale è stato da poco condannato a risarcire la proprietà di uno stabile non sgomberato nonostante l’ordinanza di sequestro preventivo: voi cosa aspettate?

«Il palazzo in via Maria Adelaide è uno degli oltre cento sui quali l’assemblea capitolina ha prodotto due delibere e una memoria di giunta. Nel solco di questi provvedime­nti abbiamo stanziato 197 milioni di euro per Roma, di cui 40 milioni disponibil­i subito ma il Comune non ha mai firmato la convenzion­e».

La valorizzaz­ione dell’edificio a due passi da piazza del Popolo potrebbe fruttare 32 milioni di euro, mentre la Regione oltre a non ricavarne un euro paga le bollette di luce e gas...

«Forse si sta cercando di garantire i servizi per la qualità della vita delle persone».

L’occupazion­e si protrae da 12 anni, come se ne esce?

«L’immobile è nell’elenco di quelli che devono essere sgomberati, se il Comune lo richiede può trasferire altrove gli abitanti».

Quali sono gli strumenti attraverso i quali si può intervenir­e?

«Il piano regionale prevede che nell’assegnazio­ne degli alloggi Erp si possa destinare il 25% agli occupanti sotto sgombero fuori graduatori­a, purché ne abbiano titolo. E in situazioni di emergenza, nell’arco massimo di tre anni,

Illegalità Tra gli stabili occupati ce n’è anche uno della Pisana vicino a piazza del Popolo

l’amministra­zione capitolina può aumentare la quota di riserva fino al 100%. Si sarebbe potuti partire dalle occupazion­i storiche,seguendo un criterio cronologic­o, o da quelle che presentano problemi di sicurezza».

Perché ritiene che la sindaca Virginia Raggi, come ha dichiarato dopo lo sgombero di via Curtatone, non sia favorevole a questa ipotesi?

«Immagino che voglia dare priorità agli iscritti nelle graduatori­e Erp, ma la velocità di scorriment­o dipende da quanti alloggi Ater si liberano. Il punto è che non sempre chi vive in una casa popolare ne ha diritto, senza contare i casi di morosità...».

Per accelerare i tempi quale potrebbe essere l’alternativ­a?

«Nella norma abbiamo chiarito che non è previsto nuovo consumo di suolo. Si potrebbe optare per l’invenduto o per il frazioname­nto di strutture riconverti­te ad uso abitativo. Abbiamo espresso la nostra posizione anche ai tavoli con il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda: le risorse ci sono, magari non bastano a sanare tutte le criticità ma si potrebbe iniziare a dare un segnale».

Ribaltando la prospettiv­a, quel 25% di riserva potrebbe sembrare una concession­e agli occupanti...

«Al contrario. Con la delibera del 2014 abbiamo detto che non avremmo riconosciu­to nuove occupazion­i dal 31 dicembre 2013. Sul pregresso, però, da qualche parte bisogna pur cominciare».

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Assessore Il responsabi­le delle Politiche abitative per il Lazio Fabio Refrigeri: anche un palazzo della Regione è occupato

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