Ma i biancocelesti in casa stentano e non hanno il passo da Champions
Appena tre successi. Lontano dall’Olimpico invece sempre vincenti
L’eco delle proteste per l’arbitraggio di Giacomelli e l’utilizzo discutibile del Var durerà ancora lungo. «Sarà la mia settimana più dura da allenatore» il monito lanciato da Simone Inzaghi nel malinconico post partita coi granata. Non è tempo per gli alibi, bisogna reagire immediatamente: serve semmai capire perché la Lazio in campionato, al di là dei torti arbitrali, presenti un aspetto «double face» tra i match casalinghi e quelli in trasferta. Nelle sette tappe lontano dall’Olimpico, Immobile e compagni hanno sempre vinto. Anche contro Juventus e Sampdoria, e sia allo Stadium sia a Marassi con la Var non proprio amica (rigore parato da Strakosha a Dybala al 95’, e penalty negato ad Immobile contro i blucerchiati sempre nel finale). All’Olimpico il curriculum non è esente da macchie e su questo Inzaghi deve ragionare per risalire alle cause. Su otto partite, derby compreso, la squadra di Inzaghi ne ha vinte appena 3 con Milan, Cagliari e Sassuolo. Due i pareggi con Spal e Fiorentina, 3 le sconfitte con Napoli, Roma e Torino.
Avversari più chiusi e quindi meno spazi a disposizione, qualche episodio sfavorevole, ma anche prestazioni non del tutto all’altezza soprattutto con la Spal ad agosto e nelle ultime due uscite con la Fiorentina, dove il conto si poteva chiudere prima del discusso rigore fischiato contro Caicedo, e contro il Torino, che fino al fattaccio di Giacomelli aveva tutt’altro che demeritato.
Sembra intanto rientrato l’allarme per Luis Alberto, uscito soltanto affaticato dalla corrida di lunedì con i granata.