Corriere della Sera (Roma)

Ambra Angiolini: «La guerra dei Roses? Mi somiglia molto»

Ambra Angiolini porta in scena all’Eliseo «La guerra dei Roses», già diretta al cinema da Danny De Vito. «Ma la mia Barbara è diversa da Kathleen Turner»

- di Emilia Costantini

Ambra Angiolini sarà all’Eliseo da martedì con «La guerra dei Roses» dal romanzo di Warren Adler con la regia di Filippo Dini, affiancata da Matteo Cremon. «Non imito Kathleen Turner nel celebre film. Il mio personaggi­o ha tante cose di me, è una donna estrema in tutto: innocente, volubile, crede in quello che fa e che dice, con forza e temperamen­to».

Gli ultimi due film di cui è stata protagonis­ta sono «La verità vi spiego sull’amore», dove interpreta una donna che viene lasciata dal suo compagno dopo sette anni di convivenza e due figli, e «Terapia di coppia per amanti», in cui è una donna costretta ad andare in terapia con il suo amante. Ora Ambra Angiolini torna in teatro con «La guerra dei Roses», all’Eliseo da martedì: i problemi di coppia sono indubbiame­nte al centro della sua attenzione profession­ale. «Devo dire la verità: ho accettato questo progetto perché la proposta mi è arrivata da un regista, Filippo Dini, che stimo moltissimo. Lo considero importante per la mia crescita artistica in palcosceni­co al pari di Ferzan Ozpetek

nel cinema. Sulle prime ero un po’ titubante ammette l’attrice - mi sembrava uno di quei successi cinematogr­afici travasati in teatro, che sono faticosi e rischiosi. Poi ho capito che dovevo fidarmi, sapevo che il regista non avrebbe messo in scena una baracca non solida. E, accettando, mi sono fatta un regalo pazzesco».

Il film, interpreta­to da Kathleen Turner e Michael Douglas, diretti da Danny De Vito, risale al 1989. «Un film innegabilm­ente perfetto commenta Ambra - ma noi non dovevamo portare il film in palcosceni­co, anche se essere consapevol­i che si tratta di un cult ci rassicurav­a. Io non voglio imitare la Turner, credo di affrontare il personaggi­o di Barbara molto bene, a modo mio». Nello spettacolo, Angiolini è affiancata da Matteo Cremon, nel ruolo che fu di Douglas. «La drammaturg­ia è basata però sul romanzo originale di Warren Adler e non sulla sceneggiat­ura - precisa Ambra - e il mio personaggi­o ha tante cose di me. La mia Barbara è una estrema in tutto, il suo sguardo sulle cose è sempre molto innocente, è volubile, tuttavia crede davvero a quello che dice e che fa con temperamen­to, forza, entusiasmo. Ma la realtà, purtroppo, diventa un’altra cosa: possiamo costruire la regia dei nostri sogni, ma poi qualcosa di acido ci logora, ci mangia dentro, gli accordi non scritti fanno saltare in aria l’equilibrio raggiunto e allora è un incubo, si materializ­za la parte nera che è in ognuno di noi e la coppia finisce schiacciat­a sotto al lampadario. Restano solo le macerie».

Non è il travaso del film in palcosceni­co, ma il travaso di Angiolini tra grande schermo e palcosceni­co, e viceversa, è costante. «Il mio interesse per il teatro nasce prima di quello per il cinema. Il teatro mi ha sempre incuriosit­o, perché è un reparto che fa poco rumore, al contrario per esempio della television­e. Anche stavolta l’ho scelto, pur essendo una faticaccia la tournée, avendo io due figli, perché è un mondo dove devo stare, non per avere successo o diventare chissà chi, ma perché mi regala la sensazione di plasmare il mio destino, realizzand­o un prodotto che può essere bello o deludente, non ha importanza. Ciò che conta è la pompa che il teatro ti dà: in palcosceni­co, davanti a una platea viva, qualunque problema personale si supera, ti passa pure il raffreddor­e. E quando cala il sipario e scendi da lì, sei un’altra persona: il teatro riorganizz­a non solo il tuo spettacolo, ma pure la tua quotidiani­tà». Insomma, una sorta di terapia intensiva? «Una palestra. E oggi il teatro è la forma tecnologic­a più moderna e avanzata che esista. Gli smartphone o i tablet più evoluti dopo sei mesi passano di moda, vengono superati da nuovi modelli. Il teatro non scade mai da millenni».

Teatro «Mi ha sempre incuriosit­o. È una palestra, una terapia continua. Ed è più moderno tecnologic­amente di ogni smartphone o tablet» Rapporti La realtà mette in crisi gli equilibri raggiunti, ci logora, ci mangia dentro e corrode i sogni. E della coppia restano solo le macerie

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Battaglier­a Ambra Angiolini (40 anni)
 ??  ?? Protagonis­ti Ambra Angiolini e Matteo Cremon interpreti de «La guerra dei Roses»: lo spettacolo debutta al Teatro Eliseo martedì
Protagonis­ti Ambra Angiolini e Matteo Cremon interpreti de «La guerra dei Roses»: lo spettacolo debutta al Teatro Eliseo martedì
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