Lombardi: non temo gli altri
Dice di non temere i rivali, la candidata M5S alla guida del Lazio, se non per la loro «assoluta dannosità» in caso di vittoria. Nel centrodestra intanto, a dispetto dei rumors sempre più insistenti, il senatore Maurizio Gasparri nega «sollecitazioni di vertice».
Dice di non temere rivali, Roberta Lombardi, la deputata M5S in corsa per la presidenza del Lazio. Degli avversari, semmai, la preoccupa «l’assoluta dannosità» se fossero loro a guidare la Regione. La grillina non risparmia nessuno: «Gasparri? Io a volte non lo distinguo neanche dall’imitazione di Neri Marcorè». Per il senatore azzurro, che ieri ha preferito non commentare i rumors di una sua discesa in campo come candidato del centrodestra, replica caustico il collega Francesco Aracri: «Lombardi offende Gasparri? Se fosse una esponente politica parlerebbe da politica, essendo una nullità parla da nullità». La pentastellata, incalzata sulla possibile sfida con il parlamentare forzista, a Un giorno da pecora ostenta sicurezza: «Ma magari. Come dice lo spot, “ti piace vincere facile”». Netta bocciatura anche per il governatore uscente, che correrà per un altro mandato: «A Nicola Zingaretti dò un quattro come voto per questi anni». Accantonata l’idea di emulare Sabrina Ferilli in caso di vittoria, citazione dello spogliarello al Circo Massimo per lo scudetto della Roma («Conosco i miei limiti, lo dico come provocazione»), Lombardi accetterebbe un’altra scommessa: «Potrei fare la via Francigena partendo da Bolsena e poi scendendo fino a Prenestina». E sarebbe disposta anche a percorrere l’ultima tappa La Storta-Roma con la sindaca Virginia Raggi.
Nel frattempo, a dispetto dei bookmaker che lo danno in ritirata per un seggio al Senato con Salvini, Sergio Pirozzi sembra deciso a restare in pista: giovedì, a Roma, apre il suo comitato elettorale. E al netto dei boatos su Gasparri non c’è ancora niente di ufficiale. È lui stesso a smentire: «Non ho avuto nessuna sollecitazione di vertice». Nella riunione di mercoledì scorso tra gli alleati di centrodestra, con Altero Matteoli nel ruolo di mediatore, «si è fatto un primo screening», ma non si è ancora deciso se optare per una candidatura politica o della società civile. «Berlusconi aspetta che siamo noi a indicare le soluzioni e a togliergli le castagne dal fuoco — spiega Matteoli —, non possiamo scaricare tutto su di lui».
Mercoledì prossimo potrebbe essere convocato un altro incontro, stavolta meno interlocutorio e più di sostanza. Spiega il senatore di FI, Paolo Romani: «Domenica abbiamo definito i collegi uninominali. Le informazioni sulla data del voto sono ancora frammentarie e in ballo non c’è solo il Lazio».