Corriere della Sera (Roma)

TELEFONATA SCONCIA DI NATALE

- Di Giuseppe Di Piazza

Caro Babbo Natale, sei in linea? Sì? Allora ti dico a voce i miei desideri. Quest’anno mi piacerebbe che facessi sparire tutti i vigili dalle strade di Roma. Magari non proprio tutti, ma una grossa parte sì, facciamo la grandissim­a maggioranz­a, così finalmente potrei posteggiar­e per ore in seconda fila quando e dove mi pare, potrei passare col rosso, potrei buttare le cartacce anche nella Barcaccia se mi gira… Cosa dici? Scusa Babbo, non ti sento bene: puoi ripetere? Ah, dici che queste cose le faccio già, anche quando ci sono i vigili? Hai ragione, però se li fai sparire quasi tutti, le potrei fare ancora meglio. Dici che è da anni che è già così? Ma davvero? Forse non me n’ero accorto. Vado subito a controllar­e.

Hai ragione, sei proprio un mago. L’altro ieri, quando veniva giù l’iradiddio di pioggia, dicono che ce n’erano duecento per tutta la città. Uno ogni 14 mila abitanti. Un bellissimo regalo di Natale, sei un grande. E’ come se a Orbetello ci fosse un solo vigile, t’immagini che pacchia! E per noi è da tempo così. Certo, c’erano un po’ di file, ai semafori si combatteva e mio cognato è tornato a casa che sembrava un pitbull furioso, però vuoi mettere? Cosa dici, Babbo? Che la festa prima o poi finirà? Che qualcuno poi manderà i vigili sulle strade e le cose torneranno normali? Mah. Se lo dici tu. A me, non mi pare proprio. Qui a qualcuno ‘sta città caotica piace eccome. Mi chiedi perché? Ovvio: se non gli piaceva li assumerebb­ero e li manderebbe­ro per strada, i vigili urbani. O no?

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