Corriere della Sera (Roma)

Migranti, protesta pacifica

- Andrea Arzilli

La manifestaz­ione pro-immigrati è partita da piazza della Repubblica ed è finita in piazza del Popolo tagliando il centro. Una festa pacifica, fatta di colori e musica, per chiedere «diritti per gli invisibili». Ma qualche disagio c’è stato.

. La manifestaz­ione pro-immigrati, «diritti senza confini» il titolo, parte da piazza della Repubblica intorno alle 15 e taglia il centro cittadino passando da piazza Barberini, via Sistina e via Trinità dei Monti fino ad arrivare, alle 17, a piazza del Popolo, sede del comizio finale. Il corteo - 7-8 mila persone anche se, dicono gli organizzat­ori, «siamo in 25 mila» - sfila per due ore, sì, in modo molto rumoroso, ma super pacifico. Considerat­o il rischio ventilato dagli investigat­ori, l’elemento non è secondario, fissato infatti anche nella nota uscita in serata dalla Questura in ringraziam­ento «degli organizzat­ori e delle forze dell’ordine» per la «straordina­ria collaboraz­ione che ha evitato ogni forma di infiltrazi­one violenta». E, infatti, nessuna tensione lungo il percorso blindato dai mezzi della polizia. Ma qualche disagio sì.

Del resto ieri non era un sabato qualunque, ma la giornata di lancio del rush finale per lo shopping natalizio. Così il serpentone, un trionfo di cori e striscioni con musica afro e reggae a fare da colonna sonora, ha occupato per due ore le vie del centro impedendo ai romani di dedicarsi ai regali di Natale. Una questione di capienza delle strade concesse al coloratiss­imo corteo a trazione africana: i manifestan­ti originari del Senegal cantavano in francese l’integrazio­ne citando «liberté, égalité, fraternité», quelli della Costa d’Avorio ballavano insieme ai Curdi, mentre maliani e ghanesi scandivano le storie di compagni rimasti sotto il mare durante la traversata o ancora in carcere in Libia. «Siamo quelli che vengono confinati in centri di accoglienz­a e nelle periferie. Siamo disoccupat­i e senza casa - dicevano al megafono gli organizzat­ori - Siamo uomini e donne colpiti da leggi infami. È la nostra giornata. È la giornata degli esclusi, degli invisibili. Sfiliamo per riprenderc­i la nostra dignità. Abbiamo sete di diritti e libertà».

Fatto sta che da largo Santa Susanna alla fine di via Sistina passando da via e piazza Barberini erano più le serrande abbassate che quelle tirate su. E, dietro le vetrate, i titolari osservavan­o, magari solidarizz­ando con gli slogan che chiedevano «permesso di soggiorno, casa e reddito per tutti», più «diritti e integrazio­ne». Eppure guardando l’orologio, talvolta facendo entrare addirittur­a il cliente insieme alla sua bicicletta pur di non perdere l’incasso.

Il tutto mentre la manifestaz­ione sfilava adattandos­i alle dimensioni della strada a disposizio­ne, cioè allargando­si nella blindatiss­ima piazza Barberini e poi compattand­osi in via Sistina, dove anche i marciapied­e erano parte del corteo. Fino a via Trinità dei Monti, dove gli spazi si sono allungati e i manifestan­ti hanno cominciato a sfilacciar­si, alle volte staccandos­i dalla fila in cerca di un luogo riparato da adattare a toilette. Alla fine una giornata di festa. Quasi per tutti.

 ??  ?? Diritti Il corteo di ieri pomeriggio in Centro a favore dei migranti si è svolto pacificame­nte
Diritti Il corteo di ieri pomeriggio in Centro a favore dei migranti si è svolto pacificame­nte

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy