Scuole e asili nido, le mazzette sui lavori
Ventotto indagati tra imprenditori e dirigenti comunali e municipali. Le opere a Ottavia
Il bagno nuovo e la sala hobby ritinteggiata. Il pavimento finalmente rifatto per avere, dopo anni, una casa al passo con tempi. Conto finale per la ristrutturazione della villa a Formello dell’(ex) direttore dei Lavori del XIV Municipio Bruna Benni: 20mila euro. Tanti soldi, provenienti dalle casse comunali con la destinazione originaria di rimettere a posto quattro scuole della medesima borgata, quella di Ottavia. La stessa dove vive la sindaca pentastellata Virginia Raggi.
La vicenda risale al 2012, quando l’attuale primo cittadino era lontana dalla politica. La funzionaria Benni è accusata di corruzione dopo la chiusura indagine disposta dal pm e ora rischia il processo. Per la procura, la dirigente avrebbe firmato una liquidazione di 180mila euro per i lavori solo in minima parte effettuati negli edifici scolastici - gli asili nido di Casal Sansoni e Pietro Bembo, e le materne Montarsiccio e Cerboni - dalla società Termoimpianti. Il patto tra la Bruni e gli imprenditori Gianluca e Manolo Bucci prevedeva che una fetta della somma sarebbe stata utilizzata per rifarle casa.
Le mazzette per chiudere gli occhi sarebbero state allungate anche ad altri due dirigenti: Antonio Adamo, il funzionario comunale, e Filippo Dicembre, il direttore dell’unita operativa territoriale diretta dalla Benni. Tuttavia in questo caso il pm non è riuscito a quantificare l’entità della bustarella. Il totale degli indagati, nell’inchiesta soprannominata «Sistema», è di 28 tra funzionari e imprenditori, tutti legati in un intreccio dove il denominatore comune, secondo il pm Erminio Amelio, è il malaffare.
L’indagine prese il via dalla denuncia dell’ex presidente del XIV Municipio, ora capogruppo Pd all’opposizione, Valerio Barletta. Non ci sono soltanto le scuole nel mirino degli inquirenti. Nella rete della procura è finito anche l’attuale direttore del dipartimento Simu (Sviluppo infrastrutture e Manutenzione urbana), Roberto Botta, accusato di falso e abuso d’ufficio per dei lavori in via del Melone, a due passi da piazza Navona, mai svolti nel 2016 da una delle società riconducibili alla galassia dei Bucci. Oltre al dirigente rischiano il processo, per gli stessi reati, Antonio Cataldo, Fabrizio Marano e Maurizio Di Tosto, tutti appartenenti al dipartimento diretto da Botta.
In questo caso i lavori erano finalizzati alla preparazione del Giubileo della Misericordia dell’anno 2016. La strada era stata giudicata un passaggio strategico negli itinerari pedonali verso la Basilica di San Pietro. La manutenzione però era stata compiuta prima dell’assegnazione dell’appalto, ma a spese di un privato. Cosi, secondo l’accusa, quando fu firmato a febbraio del 2016 il verbale di completamento della ristrutturazione della carreggiata e dei marciapiedi, i funzionari sapevano bene che l’opera era già stata portata a termine da un terzo – il proprietario di un hotel nella zona- a sue spese (60 mila euro) senza nessun contributo operativo della «Prima Appalti srl» di proprietà degli stessi fratelli Bucci che ristrutturarono la casa della dirigente Benni.