Corriere della Sera (Roma)

Paoli-Rea & Co. Umbria jazz winter compie 25 anni

Solisti e jam session nel centro di Orvieto da oggi al 1 gennaio, con il duo Paoli-Rea, Moran e Ribot

- di Laura Martellini

Venticinqu­e candeline sulla torta di Umbria Jazz Winter: una rassegna di musica «diffusa». Live, jam session, gruppi e solisti dalla tarda mattinata a notte fonda nel centro storico di Orvieto. Da oggi per cinque giorni un racconto storico, oltre che musicale. Gli sfondi vanno dal teatro Mancinelli al Duomo, dal Palazzo del Capitano del Popolo a Palazzo dei Sette, dal Museo Emilio Greco all’ex convento di San Francesco. A far da legante, una marching band.

Cento eventi si rincorrera­nno, con repliche e intersezio­ni. In my mind-Monk at town hall sarà un tributo di Jason Moran nel centesimo anniversar­io della nascita di Thelonious

Monk: spettacolo multimedia­le in cui la musica si fonde con le immagini e le parole del mito afro-americano. Il chitarrist­a Marc Ribot si esibirà con il suo trio e The

young philadelph­iansm, insieme per un progetto che coniuga il «Philly sound» della Filadefia anni 70 con la parola rimata di Ornette Coleman. E un debutto in Italia per Jazzmeia Horn: in America è ritenuta un nuovo astro della vocalità jazz, dopo aver vinto il concorso intitolato a Monk. Da New Orleans, il blues di Little Freddie King, cantante e chitarrist­a ancorato alle radici della musica del Sud degli Usa, e la classicità del quartetto vocale The Mystics. Dal South Carolina il poderoso Benedict Gospel choir.

Ben nutrita la rappresent­anza italiana. A Orvieto una convergenz­a di fuoriclass­e: dal Trio di Roma di Danilo Rea, Enzo Pietropaol­i e Roberto Gatto (Rea suonerà anche in duo con Gino Paoli, ospite Flavio Boltro) a Maria Pia De Vito in duo con la signora del pianoforte Rita Marcotulli; da So Right, omaggio a Joni Mitchell con Julian Oliver Mazzariell­o e Enzo Pietropaol­i, a Core/Coração, mix tra Napoli ed il Brasile di Huw Warren, Gabriele Mirabassi e Roberto Taufic. E il trio Giovanni Guidi, Francesco Bearzatti, Michele Rabbia, il quartetto di Fabrizio Bosso e The Licaones (Bearzatti, Mauro Ottolini, Oscar Marchioni e Paolo Mappa). Ospite l’altro trio, composto da Riccardo Biseo, Massimo Moriconi e Gegè Munari. Quest’ultimo anche il cuore delle jam session round midnight, un classico del jazz. Roberto Gatto e Piero Odorici incroceran­no la strada del bassista americano Daryl Hall, e nel grande circo jazz i toscani Funk Off, il sassofonis­ta di Paolo Conte Luca Velotti, gli ironici Sugarpie & The Candymen, il sax di Filippo Bianchini che giocherà in casa. Anche quest’anno un palco per i vincitori del Jazz contest, il cenone «musicale» e i gospel nel Duomo nel pomeriggio di Capodanno dopo la Messa della Pace.

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 ??  ?? Voce Jazzmeia Horn in America è considerat­a il nuovo astro della vocalità jazz al femminile dopo che ha vinto, due anni fa, la Thelonious Monk Institute Internatio­nal Jazz Competitio­n. A sinistra, Marc Ribot
Voce Jazzmeia Horn in America è considerat­a il nuovo astro della vocalità jazz al femminile dopo che ha vinto, due anni fa, la Thelonious Monk Institute Internatio­nal Jazz Competitio­n. A sinistra, Marc Ribot
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