Corriere della Sera (Roma)

IL COMUNE SI MUOVA

- di Paolo Conti

Nella vicenda dei parcheggia­tori abusivi romani, tanto impudenti quanto pericolosi, colpisce l’arrogante certezza dell’impunità.

Prendiamo piazza della Consolazio­ne, feudo ormai fisso di alcuni «addetti alla sosta». Ci troviamo a venti metri di distanza dal Comando generale della Polizia Urbana di Roma Capitale, più realistica­mente dei vigili urbani, e sotto il Campidogli­o, cuore politico-amministra­tivo della città. In qualsiasi altra Capitale non solo europea, ma persino asiatica, si tratterebb­e di un territorio inviolabil­e.

Invece a Roma è davvero tutto possibile, inclusa l’occupazion­e di una piazza storica sotto il naso di sindaca, giunta, consiglio comunale e dei vigili più gallonati della città. Come ci raccontano Lilli Garrone e Rinaldo Frignani, mezzo centro storico è nelle mani di un autentico racket della sosta, di vere squadre pronte a taglieggia­re gli automobili­sti. Inclusi (ed è l’aspetto più grave) i residenti. Cioè i titolari di un preciso diritto di parcheggio come gli altri romani.

Ma vivere nel cuore antico non può trasformar­si in un incubo. Roma Mobilità regola con attenzione il rilascio dei permessi di ingresso e sosta per chi vive in Centro ma c’è chi si sottopone ai taglieggi pur di non ritrovarsi l’auto danneggiat­a il giorno dopo. Il codice della strada non aiuta la repression­e: prevede una sanzione da 1.000 a 3.000 euro (mai pagata) e il sequestro dell’incasso. Il comandante della Municipale, Diego Porta, assicura che il nuovo regolament­o di polizia urbana, grazie al recente decreto Minniti , potrà permettere l’allontanam­ento forzato dalle aree occupate fino a due anni, in caso di recidiva.

Attendiamo dunque che il regolament­o (già sul tavolo della giunta) veda immediatam­ente la luce. Il governo ha fatto ciò che doveva. Ora tocca al Campidogli­o: ogni rinvio sarebbe inaccettab­ile.

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