Cortellesi: «Dopo Corviale raccontiamo il mondo di Bastogi»
Cortellesi protagonista del film «Come un gatto in tangenziale», di Riccardo Milani, un «Indovina chi viene a cena?» di oggi. Con lei, Albanese e Bergamasco
Nel 2014, con Scusate se esisto, Paola Cortellesi portò sul grande schermo la realtà di Corviale. Oggi, sempre diretta dal marito Riccardo Milani e al fianco di Antonio Albanese, l’attrice romana racconta, in commedia, il mondo dell’ex residence Bastogi.
Una giornata particolare oggi a Bastogi. «Ci sarà una proiezione speciale al cinema Andromeda — racconta Paola Cortellesi al Corriere —, riservata alle persone del quartiere che hanno lavorato al nostro film». Come le sorelle Alessandra e Valentina Giudicessa, che nella commedia Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani, da ieri nelle sale, interpretano Suellen e Pamela, unite dalla passione per lo shopping (proletario) compulsivo e la venerazione per Franca Leosini, o Marica e Morena, ovvero le amiche di Monica, il personaggio che l’attrice romana interpreta nel film.
Un Indovina chi viene a cena? dei nostri giorni, costruito intorno all’incontro-scontro — grazie al fidanzamento dei figli adolescenti — tra l’ex commessa Monica (Cortellesi) che a Bastogi ci vive e l’intellettuale con bella casa nel centro storico Giovanni (Antonio Albane- se) che si occupa di dirottare verso periferie trascurate fondi del Parlamento Europeo destinati a progetti di integrazione. «Lui teorizza giustamente le meraviglie di laboratori etnici di cui non ha esperienza diretta. Lei ci vive ogni giorno, si scontra con le difficoltà della convivenza totale con i vicini di etnie diverse che coinvolge tutti i sensi e, spesso, mette a dura la prova la solidarietà». La scelta di ambientare Come un gatto in
tangenziale nelle sei torri con annesso parchetto sgarrupato dell’ex Bastogi tra Torrevecchia e Quartaccio, poco lontano da Boccea, che il Comune acquisì negli anni 90 per sistemare persone in attesa delle case popolari, da tempo in stato di abbandono non è stata casuale, racconta l’attrice che lo ha co-sceneggiato con Milani, Furio Andreotti e Giulia Calenda. «Tutto nasce da una storia personale di Riccardo: una delle sue figlie maggiori anni fa si fidanzò con un ragazzo di lì. E lui si scoprì preoccupato all’idea che lei frequentasse un luogo considerato pericoloso». Lo conosceva grazie alla docufiction di Claudio Canepari, Residence Bastogi, non ci era mai stato. E, come fa Albanese nel film, ci andò seguendo l’autobus che riportava il ragazzo a casa. «Per guardare da vicino le ragioni degli altri e ammettere le proprie ipocrisie, i pregiudizi non confessati». Non è la prima volta che la coppia Milani & Cortellesi si spinge lontano dalla propria «zona protetta».
Scusate se esisto fu girato a Corviale. «Ci piace puntare la luce su realtà poco o per nulla raccontate dal cinema. Io vengo da Massimina, quartiere e una famiglia popolare. Roma è piena di luoghi che vediamo solo in tv e pensiamo di conoscere ma di cui sappiamo pochissimo».
È la quinta volta che l’attrice è diretta dal marito, la seconda che il regista le mette al fianco Albanese. «Recitare con Antonio è un privilegio. Ci eravamo promessi un bis dopo Mamma
o papà?, l’idea è arrivata e lui è stato felice di accettare. È stata una gioia anche avere al nostro fianco Sonia Bergamasco e Claudio Amendola, con personaggi agli antipodi e perfetti: lei un concentrato di eleganza e sobrietà, lui al massimo del coattume». E, certo, la signora di
Storie maledette. «La più leosiner di tutti sono io, ci conosciamo da quando la imitavo e con grande ironia ha accettato di essere nel film». Ne va fiera, non lo nasconde, come della collaborazione con l’amica Pausini per lo show di Raiuno Laura & Paola. «Prima o poi torniamo, adesso l’amica mia, la caciarona romagnola, ha una tournée mondiale». Così come non nasconde la gioia per il successo di Arbore e il suo Indietro Tutta 30 e l’ode. «Essere stata parte a 13 anni di quell’avventura, con la mia voce per Cacao Meravigliao, è una medaglia. Senza saperlo iniziavo a scrivere il mio futuro».
Il cameo Franca Leosini, signora di Storie maledette. Ci conosciamo da quando la imitavo e con grande ironia ha accettato di essere nel cast Da ieri nelle sale Oggi proiezione speciale riservata alle persone del quartiere, tra Torrevecchia e Quartaccio, che hanno lavorato nella pellicola