Corriere della Sera (Roma)

«Mostrare il documento? Difficile fare pedinament­i»

Il funzionari­o della municipale Fabrizi: «Accordo poco chiaro»

- di Rinaldo Frignani

«Siamo arrivati al più classico dei paradossi nella pubblica amministra­zione: il controllor­e che controlla il controllor­e». Sergio Fabrizi è un funzionari­o della Municipale in servizio al Gruppo Centro, ex I, ma è anche un sindacalis­ta rsu dell’Ugl polizia locale. E quindi è autorizzat­o a parlare. Un vigile urbano in prima linea fra stazione Termini, piazza della Repubblica e in zone ancora più centrali. Che ne dice di questo accordo con l’Atac?

«È poco chiaro. La convenzion­e prevede che, pur trovandomi in divisa e in servizio a bordo di un mezzo pubblico, mi debba comunque qualificar­e con il conducente e mettermi a disposizio­ne per la sicurezza dei passeggeri. È palese che se indosso la divisa si tratta di un obbligo superfluo, perché fornire sicurezza è insito nella mia funzione».

Comunque sempre con la tessera di viaggio in tasca.

« Ovvio, perché senza la card rilasciata dall’Atac, pur sempre in divisa e comunque con il mio tesserino di riconoscim­ento, secondo questo accordo sarei comunque passibile di multa perché considerat­o un passeggero senza biglietto. Ma vi rendete conto?».

Questa novità come cambierà il vostro lavoro?

« Beh, diciamo che può complicare le cose. Immaginate una pattuglia in borghese impegnata su un bus in un pedinament­o di borseggiat­ori o di ambulanti che vanno a rifornirsi di merce contraffat­ta: i vigili urbani salgono sul mezzo pubblico e come prima cosa devono segnalare all’autista o ai controllor­i chi sono e cosa stanno facendo. E loro peraltro non possono neanche accertare la veridicità della situazione. E lo stesso accade se i colleghi sono in divisa: ci sono casi nei quali le auto di servizio non sono disponibil­i e allora i vigili prendono bus e metropolit­ana per recarsi in altri uffici pubblici per svolgere pratiche di tutti i generi, al Catasto o altrove. In pratica d’ora in avanti si dovranno giustifica­re sempre con un altro dipendente pubblico, pagato dal Comune. Come loro. Ma che senso ha?».

Ecco appunto, secondo lei, che senso ha?

«Proprio non si capisce. Per di più l’accordo è segreto, nel senso che le parti si sono impegnate a non divulgarne i dettagli. Che potrebbe anche apparire una cosa normale in un verbale riservato. Ma qui si tratta di altro. Come è possibile? Stiamo davvero parlando di un accordo privato fra enti pubblici? E poi quelle card andranno in tasca a tutti i vigili urbani, più di 5mila persone. Credo che mantenere il segreto sia un po’ complicato, oltre che - anche questo -privo di senso. La legge è dalla nostra parte, e non una ma ben tre». Sarebbe a dire?

«Il Codice della strada, legge dello Stato, prevede che gli agenti della polizia municipale possano viaggiare gratis. E lo stesso due leggi regionali, la prima è la numero 16 del 2003 che lo consente a chiunque indossi una divisa (compresi vigili del fuoco, guardie giurate, operatori della Croce rossa), la seconda è la 1/2005 specifica sulla polizia locale. Per di più è previsto che le aziende di trasporto rilascino gratuitame­nte titoli di viaggio elettronic­i ai comandi di forze di polizia e militari. Qui invece pagheremo le tesserine magnetiche, un costo che non ci deve essere addebitato per viaggiare sui mezzi pubblici. Noi, anche i pendolari casauffici­o e viceversa, abbiamo tutti i diritti di muoverci senza pagare un euro».

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 ??  ?? L’accordo Sopra, controlli della polizia municipale. Nella foto piccola a sinistra il funzionari­o dei vigili Sergio Fabrizi, che commenta l’accordo con Atac
L’accordo Sopra, controlli della polizia municipale. Nella foto piccola a sinistra il funzionari­o dei vigili Sergio Fabrizi, che commenta l’accordo con Atac

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