Presa la gang di Capodanno: mirava ai cellulari
Colpi a Campo de’ Fiori e Testaccio: sei in cella
Prima hanno festeggiato a casa, poi si sono ritrovati alla stazione Lido e sono arrivati in centro. «Volevamo andare in discoteca a Testaccio, ma abbiamo cambiato idea». E così otto giovani di Nuova Ostia, zona calda di questi tempi, ha pensato di bene di rapinare gente che faceva festa la notte di Capodanno. Almeno dieci casi. Soprattutto a Campo de’ Fiori. In sei sono stati arrestati.
Una notte di violenza. Doveva essere di festa, non è stato così. Da piazza Gasparri, zona calda di questi tempi a Nuova Ostia, al centro storico. Prima la cena a casa e con gli amici per festeggiare Capodanno, poi le aggressioni seriali almeno a una decina di passanti per le strade di Testaccio e nei vicoli attorno a Campo de’ Fiori.
Quasi una settimana dopo la nottata da «Arancia meccanica», gli investigatori del commissariato Trevi-Campo Marzio hanno impresso la prima svolta alle indagini sulla sequela di rapine messe a segno mentre Roma festeggiava l’inizio del 2018: sei ragazzi sono stati arrestati, altri due invece
Il branco Sono partiti da Nuova Ostia con i mezzi pubblici. Ricostruiti almeno dieci episodi
sono indagati. Fra loro una giovane di 23 anni, la più grande della comitiva, compagna di uno dei rapinatori. Un diciassettenne il più giovane. Gli altri hanno fra i 19 e i 22 anni, alcuni già con precedenti penali, altri sconosciuti alla giustizia. La polizia sta verificando le posizioni degli otto per capire se tutti insieme abbiano partecipato alle aggressioni con calci e pugni. Del gruppo facevano parte anche due ragazzi romeni e uno polacco, figli di immigrati ormai residenti a Ostia.
«Volevamo passare la serata in modo diverso dal solito», si sarebbero giustificati alcuni dei giovani rapinatori che sono stati bloccati dagli agenti della squadra di polizia giudiziaria, diretti dal dirigente Mauro Fabozzi, a Campo de’ Fiori e corso Vittorio Emanuele II. Si aggiravano ancora non soddisfatti, volevano colpire ancora prima di riprendere la via di casa. Di droga non sono state trovate tracce, di alcolici nemmeno, sebbene non sia possibile escludere che li abbiano assunti, ma quando sono stati portati in commissariato - a sentire chi indaga non sembrava proprio che avessero agito sotto effetto di sostanze stupefacenti oppure ubriachi fradici. Oltretutto l’inquietante sospetto è che in realtà il branco fosse andato di proposito a caccia di passanti da derubare di smartphone.
Come è successo per due brasiliani, circondati e aggrediti per primi quando ancora i fuochi d’artificio illuminavano la Capitale, in piazza Santa Maria Ausiliatrice, vicino piazza Re di Roma. In questo caso le vittime, che lavorano in un locale, sono state malmenate e costrette a consegnare non solo i telefonini, ma anche i portafogli. Momenti di terrore puro anche perché non c’era possibilità di chiedere aiuto. Una festa spezzata nel modo più drammatico e inatteso.
La banda, secondo gli accertamenti della polizia, si spostava con i mezzi pubblici. Prima con il trenino Lido-Roma per arrivare alla stazione Termini, quindi con la metropolitana. Così gli otto sono arrivati prima a Colli Albani e al Tuscolano, quindi di nuovo verso il centro. Sempre con l’obiettivo di fare razzia di cellulari.
A casa gliene sono stati trovati almeno quattro, ma non si esclude che le rapine commesse siano molte di più e che nei giorni scorsi alcuni degli indagati si siano liberati in qualche modo di parte del bottino. Ma le indagini proseguono nel massimo riserbo, così come le rapine non sono state divulgate. E forse qualcuna non è stata neppure denunciata alle forze dell’ordine. Di sicuro oltre a quella ai due brasiliani, gli otto sono accusati di un altro pestaggio commesso proprio a Campo de’ Fiori: un ventenne è stato picchiato selvaggiamente e minacciato nonostante fosse in compagnia di alcuni amici che sono rimasti paralizzati davanti alla violenza del gruppo di Nuova Ostia. Stessa scena, quindi la fuga fra i vicoli dove non si esclude altre persone siano state aggredite dagli otto che hanno proseguito le loro scorrerie fin quasi all’alba.
Le ricerche del branco che si spostava da un punto all’altro del centro si sono concluse quando una pattuglia ha rintracciato i primi sei. Gli altri due sono stati portati in commissariato nei giorni successivi. Qualcuno avrebbe ammesso di aver partecipato ai raid. «Ci eravamo dati appuntamento alla stazione Lido, dopo il Cenone a casa. Volevamo andare in qualche locale del centro, magari a Testaccio». Ma poi il loro Capodanno - e quello delle loro vittime - è cambiato drasticamente.