La Ciociaria: «Basta pattume da Roma»
Allarme Da Colfelice attivata l’Arpa per i cattivi odori
No ai rifiuti di Roma in Ciociaria. I sindaci del Frusinate si oppongono al possibile arrivo di altra spazzatura dalla Capitale, come hanno deciso fin da giugno in un verbale (valido dal 1° gennaio 2018) approvato dall’assemblea della Saf, la società che gestisce l’impianto di trattamento meccanico-biologico di Colfelice, distante solo poche centinaia di metri dalla discarica Mad di Roccasecca. Una prospettiva che i primi cittadini vogliono evitare a ogni costo a tutela della salute degli abitanti, chiamati a convivere con odori nauseabondi e a sopportare il quotidiano passaggio dei compattatori diretti al Tmb. Proprio ieri, per l’aria irrespirabile, il sindaco di Colfelice Bernardo Donfrancesco è stato di nuovo costretto ad allertare l’Arpa dopo le lamentele di diversi residenti.
Per bloccare la spazzatura della città eterna venerdì gli 11 sindaci del coordinamento del Basso Lazio si riuniranno in vista dell’assemblea della Saf il 15 gennaio in Provincia. «Ci opporremo ai rifiuti da fuori provincia - tuona il sindaco di Roccasecca, Giuseppe Sacco - e siamo anche pronti alla protesta mobilitando comitati e cittadini. Chi ha in mente di autorizzare l’arrivo della spazzatura da altri territori è nemico del popolo. Lo storico risultato ottenuto lo scorso giugno non va dilapidato».
Il neo presidente della Saf, Lucio Migliorelli (Pd), potrebbe però chiedere agli amministratori dei 91 Comuni del Frusinate di rivedere la decisione e accogliere così i rifiuti di Roma, almeno per i prossimi sei mesi. Non solo per dare «ossigeno» alle casse della Saf, con introiti puntuali necessari a garantire stipendi e spese di gestione, ma anche per continuare a mantenere - come accade adesso - più basse le tariffe per i Comuni ciociari. Sembra infatti che l’Ama (che fino a ottobre 2017 ha consegnato a Colfelice 49.042 tonnellate di spazzatura, contro le 78 mila dell’intera provincia di Frosinone) paghi regolarmente i rifiuti della Capitale, che da fuori provincia costano 138 euro a tonnellata rispetto ai 102,94 euro chiesti ai Comuni della Ciociaria.
«Continuiamo ad avere seri problemi ambientali – ricorda però Donfrancesco –, con ansie e non pochi disagi per gli abitanti di tutto il territorio. La prospettiva di avere altra spazzatura da Roma non ci piace affatto e non trova alcun consenso».