PASTICCIO IN SALSA EMILIANA
ARoma, come tutti sanno, non c’è emergenza rifiuti. Il sistema di raccolta ha retto bene, le strade sono pulite, cortesi operatori ecologici passano ogni mattina a ritirare porta a porta i sacchetti della differenziata, e a ogni incrocio c’è un «bobby» che rotea il suo manganello in radica per evitare che qualche malintenzionato possa buttare anche solo una cicca per terra.
Quindi, come tutti sanno, le fotografie dei cassonetti stracolmi, dei farmaci accatastati davanti alle farmacie, dei gabbiani che banchettano in centro tra la mondezza, sono solo fotomontaggi, opere maligne di cittadini armati di photoshop. E gli avvocati dell’Eur, del Torrino e di San Lorenzo che hanno denunciato il Comune per i disservizi nella raccolta dei rifiuti sono evidentemente professionisti sui generis, se non addirittura scrittori di fantascienza.
Roma, lo sanno tutti, e lo sapeva pure Johnny Stecchino, «non somiglia per niente» alla città che molti vogliono descrivere.
Certo, se poi vogliamo proprio cercare il pelo nell’uovo, qualcosina sul piano della pulizia andrebbe fatto. Per esempio trovare un posto dove gettare le quasi cinquemila tonnellate di rifiuti che ogni giorno qui si producono.
Piccole cose, se pensiamo che in ogni caso «il sistema ha retto». Però da qualche parte questi benedetti sacchetti dobbiamo pur buttarli. Ultimamente l’Ama aveva proposto alla Regione Lazio di mandarne una bella parte in Emilia Romagna. Una buona idea, non c’è che dire. Lì ci sono degli impianti efficienti di smaltimento, uno dei quali - va detto - costò la tessera di Cinquestelle al sindaco di Parma, Pizzarotti: lui lo voleva, il movimento no. Così fu buttato fuori. Portare i rifiuti in Emilia, governata dal Pd, e a Parma, governata dal reietto, dopo un primo momentaneo entusiasmo non è parsa una buona idea alla giunta M5S di Roma. Così, si è fatto un onorevole dietrofront. Immaginate infatti che brutta cosa, in campagna elettorale, sarebbe stato dover ammettere che sui rifiuti la giunta Raggi è stata salvata dal Pd e dal reietto Pizzarotti. Un dietrofront più che comprensibile per chi fa politica. Un po’ meno comprensibile se si deve pensare al bene della città. Ma non tutto è perduto. La giunta Raggi ora chiede una mano all’Abruzzo, regione però anch’essa a guida Pd. Insomma, un bel pasticcio, con tutte queste elezioni nazionali e regionali - che s’avvicinano. Per fortuna che a Roma non c’è nessuna emergenza rifiuti. Altrimenti pensate che guai. Giuseppe Di Piazza