Corriere della Sera (Roma)

PASTICCIO IN SALSA EMILIANA

- di Giuseppe Di Piazza

ARoma, come tutti sanno, non c’è emergenza rifiuti. Il sistema di raccolta ha retto bene, le strade sono pulite, cortesi operatori ecologici passano ogni mattina a ritirare porta a porta i sacchetti della differenzi­ata, e a ogni incrocio c’è un «bobby» che rotea il suo manganello in radica per evitare che qualche malintenzi­onato possa buttare anche solo una cicca per terra.

Quindi, come tutti sanno, le fotografie dei cassonetti stracolmi, dei farmaci accatastat­i davanti alle farmacie, dei gabbiani che banchettan­o in centro tra la mondezza, sono solo fotomontag­gi, opere maligne di cittadini armati di photoshop. E gli avvocati dell’Eur, del Torrino e di San Lorenzo che hanno denunciato il Comune per i disservizi nella raccolta dei rifiuti sono evidenteme­nte profession­isti sui generis, se non addirittur­a scrittori di fantascien­za.

Roma, lo sanno tutti, e lo sapeva pure Johnny Stecchino, «non somiglia per niente» alla città che molti vogliono descrivere.

Certo, se poi vogliamo proprio cercare il pelo nell’uovo, qualcosina sul piano della pulizia andrebbe fatto. Per esempio trovare un posto dove gettare le quasi cinquemila tonnellate di rifiuti che ogni giorno qui si producono.

Piccole cose, se pensiamo che in ogni caso «il sistema ha retto». Però da qualche parte questi benedetti sacchetti dobbiamo pur buttarli. Ultimament­e l’Ama aveva proposto alla Regione Lazio di mandarne una bella parte in Emilia Romagna. Una buona idea, non c’è che dire. Lì ci sono degli impianti efficienti di smaltiment­o, uno dei quali - va detto - costò la tessera di Cinquestel­le al sindaco di Parma, Pizzarotti: lui lo voleva, il movimento no. Così fu buttato fuori. Portare i rifiuti in Emilia, governata dal Pd, e a Parma, governata dal reietto, dopo un primo momentaneo entusiasmo non è parsa una buona idea alla giunta M5S di Roma. Così, si è fatto un onorevole dietrofron­t. Immaginate infatti che brutta cosa, in campagna elettorale, sarebbe stato dover ammettere che sui rifiuti la giunta Raggi è stata salvata dal Pd e dal reietto Pizzarotti. Un dietrofron­t più che comprensib­ile per chi fa politica. Un po’ meno comprensib­ile se si deve pensare al bene della città. Ma non tutto è perduto. La giunta Raggi ora chiede una mano all’Abruzzo, regione però anch’essa a guida Pd. Insomma, un bel pasticcio, con tutte queste elezioni nazionali e regionali - che s’avvicinano. Per fortuna che a Roma non c’è nessuna emergenza rifiuti. Altrimenti pensate che guai. Giuseppe Di Piazza

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