Arte, industria, 900 Il mondo dei coniugi Gualino
Industriali, mecenati, pittori In una mostra (online) 400 tra oggetti e documenti
Lui: Riccardo Gualino, grande capitano d’industria (legnami e cemento, inizialmente), appassionato d’arte, mecenate, milionario, fondatore della Lux Cinematografica e della Snia per i trasporti marittimi tra Stati Uniti e Italia, poi riconvertita in azienda per la produzione di rayon (Snia Viscosa). Lei: Cesarina, nata Gurgo Salice, sua lontana cugina, figlia di un industriale, danzatrice, pittrice, collezionista.
Riccardo e Cesarina, sposi dal 1907 e coppia in odor di leggenda, entrambi promotori di uno straordinario cenacolo cultural-artistico tra Torino e Roma, creato aggregando via via musicisti, compositori, direttori d’orchestra, danzatori, attori, scrittori, pittori, scultori, studiosi, intellettuali e architetti di fama internazionale... Ora a raccontare questo sodalizio d’arte e di vita è una singolare mostra, online, promossa dalla libreria Marini di via Perugia, zona Pigneto, che intercettando una parte residuale e documentaria dell’enorme eredità Gualino (dispersa nel corso dei decenni in più direzioni) ha dato vita a un’esposizione, curata da Adele Marini, con 400 oggetti: disegni, foto, libri, autografi... Tuti materiali originali che uniti ad altri, più noti, concorrono a rievocare Lo straordinario mondo di Riccardo e Cesarina Gualino, titolo scelto per la mostra.
«L’obiettivo di questa iniziativa — spiega Marini — non è né critico né storico, ma essenzialmente bibliografico, con la catalogazione rigorosa dei preziosi “frammenti” rimasti si vuole ridestare l’attenzione su una vicenda ancora troppo poco conosciuta e indagata, e fornire a studiosi, critici ed esperti nuovi spunti di ricerca». Esposti, per la prima volta o quasi, disegni di Cesarina e oggetti della sua collezione privata — gioielli, ceramiche, vetri, specchi: «Biglietto d’ingresso, teche, cornici, spazi espositivi reali sono stati sostituiti da una organizzazione virtuale del materiale raccolto, ma si tratta di una mostra a tutti gli effetti», spiega la curatrice. Una mostra suddivisa in dieci sezioni (link), e che grazie a un classico schema a scatole cinesi ripercorre, sia pur in sintesi, l’intera esistenza della coppia: nel Castello di Cereseto e nella casa di Torino in via Bernardino Galliari prima, e nelle abitazioni romane poi, la distrutta villa sulla collina dei Parioli e, dagli anni Cinquanta, il quattrocentesco complesso detto Casa Mattei in piazza in Piscinula, a Trastevere. Sullo sfondo, oltre alle straordinarie collezioni d’arte, tanti protagonisti del Novecento che intercettano la loro esistenza (interrotta, oltre che da alti e bassi economici, anche da un anno di confino comminato a Riccardo durante il fascismo): dal prediletto Casorati — che ritrae la coppia in famosi dipinti — a Venturi, dai coniugi Cecchi a Libero De Libero.