La Commissione Europea apre un «faro» su Roma
Il caso del pattume nelle strade è all’esame di Bruxelles, che sta monitorando la situazione
La Commissione Europea «monitora la situazione rifiuti nel Lazio», e per il momento «non ci sono prove chiare di infrazioni della legge Ue», che potrebbero causare pesanti sanzioni all’Italia, domani la giunta della Regione Abruzzo dirà ufficialmente se è disponibile a accogliere una parte dell’immondizia prodotta dai romani. Ieri l’argomento è stato al centro di un incontro tra i governatori del Lazio, Nicola Zingaretti, e dell’Abruzzo, Luciano D’Alfonso. E con una stretta di mano i due esponenti del Pd, di fatto, hanno sciolto le riserve avanzate nei giorni scorsi dai vertici dell’Abruzzo. La conferma arriva dalle parole di Zingaretti: «Mi sembra che ci sia un atteggiamento molto responsabile: sono ottimista che tra alcuni giorni si possa risolvere la questione». E l’Ama annuncia di avere firmato un accordo per trasferire nel 2018 in un impianto di smaltimento della società privata «Rida Ambiente» ad Aprilia 40 mila tonnellate di scarti. La stessa Ama, però, è stata criticata in un rapporto di «Was» («Waste strategy», «strategia rifiuti»), il think tank di riferimento in Italia per l’industria dei rifiuti: «A Roma manca una strategia industriale, una visione di lungo periodo e la capacità imprenditoriale - dice l’ad di Althesys, Alessandro Marangoni -. Di 1,7 milioni di immondizia prodotta in città nel 2016, solo 700 mila tonnellate sono state raccolte in modo differenziato per poter essere riciclate».
Intanto in una lettera protocollata il 18 dicembre 2017 dalla Città Metropolitana di Roma Capitale e spedita in Regione, emerge un dato: tra i 15 Comuni che hanno segnalato le «aree idonee e non idonee alla localizzazione degli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti», zone che poi saranno inserite nel Piano regionale, non c’è Roma che ha annunciato di avere preparato i progetti per tre impianti, ma non ancora comunicato dove realizzarli.
E i cassonetti strapieni? L’Ama ha avviato interventi straordinari per ripulire decine di strade e vie (ma il lavoro non è ancora finito) per rimuovere le mille tonnellate in più prodotte ogni giorno dai primi di dicembre, rispetto alle 4.600 quotidiane medie.
Il candidato premier del M5S, Luigi Di Maio, attacca il Pd: «I presidenti di Emilia Romagna, Abruzzo e Lazio, tutti dello stesso partito (Pd, ndr), usano i romani temporeggiando maliziosamente per la campagna elettorale». Replica D’Alfonso: «Voglio solo sapere quanti rifiuti arriveranno e per quanto tempo». Così la spazzatura diventa sempre più tema da campagna elettorale per le regionali nel Lazio: Roberta Lombardi (candidata del M5S) sfida Nicola Zingaretti (candidato del Pd) a un confronto tv per «fare chiarezza sulle responsabilità», mentre in Assemblea capitolina i dem portano sacchetti della spazzatura per protesta: «Raggi spieghi dove vuole portarli».
Rischio Può arrivare una sanzione per le difficoltà createsi
La lettera Città Metropolitana ha scritto alla Regione sui siti per gli impianti