Caro Macron, speriamo che possa trovare un Colle Oppio ripulito (nella notte)
Oggi è in programma la visita del presidente francese alla Domus Aurea
Benvenuto a Roma, signor Presidente Emmanuel Macron. E benvenuto in quello scrigno di meraviglie che è la Domus Aurea.
Lei oggi, col presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, visiterà la «Casa d’Oro» dell’imperatore Nerone. Come ha spiegato l’archeologo Andrea Carandini, non si trattava di una semplice residenza ma di un continuum di edifici e di spazi verdi, un mondo a parte e di sogno.
Lei già saprà che nel Rinascimento, grazie a un ragazzo caduto per caso dalla volta della Domus, vennero scoperti i magnifici affreschi con decorazioni che vennero chiamate «grottesche», perché alla fine del XV secolo si parlò di «grotta».
Lì dentro si fecero calare Pinturicchio, Raffaello, Michelangelo. Vedrà, Signor Presidente, è un’autentica meraviglia. I recenti restauri sono di straordinario livello e probabilmente le mostreranno anche i miracoli della realtà virtuale. Ciò che non le mostreranno, Signor Presidente, come un vanto della nostra città è l’accampamento dei disperati sul Colle Oppio, ovvero sulla sommità della Domus Aurea. Perché, possiamo scommetterci, ciò che testimoniano le foto scattate ieri, oggi sparirà. E’ prevedibile che sarà stata organizzata prima dell’alba una ripulitura notturna per evitarle, Signor Presidente, una vista spiacevole. Stamattina probabilmente tutto apparirà a posto.
Perché una colonia di senza fissa dimora lì mangia, dorme, lava il proprio corpo e gli indumenti (stendendoli) da anni e anni. Deve sapere, gentile Presidente, che qui a Roma amiamo (o meglio: sono le giunte di diversi colori politici ad amarli) i blitz. Nella Capitale italiana certi problemi non vengono risolti alla radice e per sempre ma, di volta in volta, «ripuliti» salvo poi non ocla cuparsene più. E’ curioso di saperne di più, Signor Presidente? E’ facile accontentarla: ci sono stati blitz estemporanei (vigili e anche carabinieri) con sgomberi il 19 settembre 2017, il 12 luglio dello stesso anno, il 22 marzo 2016 (con promessa e giuramento di chiusura e controllo notturni del Colle Oppio), il 28 gennaio 2014 (quel giorno gli abitanti arrivarono addirittura a ringraziare pubblicamente i vigili e il sindaco Ignazio Marino per l’operazione….), il 25 agosto 2010, il 10 ottobre 2008, nei primi giorni del 2002.
Forse lei faticherà a comprendere, Signor Presidente, un fenomeno che a Parigi sarebbe semplicemente impensabile. Ma deve sapere che Roma funziona strutturalmente così: è bravissima nel mandare diverse forze dell’ordine per «ripulire» un luogo. Ma è incapace di curarlo, addirittura dal giorno successivo. Purtroppo nessuno ha mai insegnato ai nostri amministratori di tutti i colori politici cosa sia civiltà della manutenzione ordinaria, cosa significhi occuparsi di giorno in giorno di una città che continua ad essere amata e ammirata in tutto il mondo. Senza un’attenzione quotidiana una Capitale può andare alla deriva. Ed è purtroppo ciò che sembra stia accadendo a Roma. Non si stupisca più di tanto. Mettiamola così: diciamo che il Colle Oppio fa parte delle Mirabilia Urbis trash del secondo ventennio del Terzo Millennio
Ma se davvero ci sarà stata una ripulitura, le chiederemmo , Signor Presidente, di visitare anche il quartiere Prati, dove stanno cadendo magnifici pini secolari per incuria e mancanza di potature. O magari periferie come Tor Bella Monaca, dove mancano servizi essenziali, inclusa la nettezza urbana e i trasporti pubblici. Chissà, magari grazie a una sua visita improvvisa potrebbero compiersi miracoli insperati, sempre a colpi di blitz. Purtroppo, Signor Presidente, questa è Roma, la città dove vennero firmati i Patti fondanti dell’Unione Europea. Ma intanto oggi si goda la Domus Aurea, ne vale veramente la pena. Nerone aveva un gran gusto…
Lì dentro si fecero calare Michelangelo, Pinturicchio, Raffaello: una meraviglia
I problemi non vengono risolti per sempre ma soltanto rinviati