Corriere della Sera (Roma)

Rifiuti, è scontro Raggi-Zingaretti

La sindaca: i disagi a Natale colpa della Regione. Che replica: dal Comune solo confusione e bugie

- Francesco Di Frischia

Nella querelle dei rifiuti la sindaca Raggi attacca la Regione sulla cronica carenza di impianti e sui ritardi nella concession­e dei permessi a portare la spazzatura fuori dal Lazio. La giunta Zingaretti replica: «Dal Comune solo confusione e bugie».

Sui rifiuti il Campidogli­o attacca su tutti i fronti la Regione che replica parlando di «bugie e confusione», mentre non si placano a Ostia le proteste per il tritovagli­atore. Intanto dall’Abruzzo i vertici della giunta annunciano di voler accogliere la spazzatura dei romani «per tre mesi».

Virginia Raggi, dopo molti giorni di silenzio, scarica sulla Regione ogni responsabi­lità sulla cronica carenza di impianti per lo smaltiment­o dell’immondizia: «Dopo la chiusura di Malagrotta nel 2013, Zingaretti ha dimenticat­o di aggiornare il Piano rifiuti - dice la sindaca -. Di conseguenz­a la Regione dichiara di non riuscire a accogliere le tonnellate di indifferen­ziato prodotte da cittadini e imprese». Dall’entourage del governator­e, però, smentiscon­o: «La legge dice che i rifiuti andrebbero smaltiti nel territorio del Comune nel quale sono prodotti o in ambiti territoria­li (Ato) limitrofi - precisano - ed è la stessa amministra­zione cittadina che dovrebbe occuparsi di realizzare gli impianti nell’ambito di una programmaz­ione, quella sì, che abbraccia ogni regione».

La querelle, però, non finisce qui. Anzi: Raggi punta il dito contro Zingaretti anche per i cassonetti stracolmi a Natale: «L’Ama il 22 ottobre ha chiesto alla Regione l’autorizzaz­ione a conferire al di fuori del Lazio - ricorda Raggi - ma Zingaretti ha sbloccato la richiesta solo un mese, secondo loro, per un mancato funzioname­nto del sistema informatic­o». «Dopo che noi abbiamo raggiunto un accordo con l’Emilia Romagna - ribatte Mauro Buschini, assessore all’Ambiente del Lazio - è stato il Comune a dire “no”». La motivazion­e? Per i grillini i costi «altissimi». «Non è vero dicono dall’Emilia -. Noi abbiamo i costi medi di smaltiment­o più bassi del Nord (116 euro a tonnellata contro una media di 125 euro) e inferiori alla media nazionale (124 euro)». Inoltre la sindaca parla di «tre nuovi impianti di compostagg­io progettati», ma Buschini ribatte: «In Regione non è arrivata ancora alcuna richiesta». E la raccolta differenzi­ata a che punto è? Nel 2015 eravamo al 41%, oggi siamo al 44. «Ma nel 2018 arriveremo al 70%», promettono in Campidogli­o e il nuovo porta a porta «coinvolger­à 1 milione di romani».

In città ci sono oltre 60 mila cassonetti per la raccolta

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