Corriere della Sera (Roma)

Pochi soldi ma grandi affari Igli Tare re del mercato, la felice intuizione di Lotito

- Stefano Agresti

Parla sei lingue, anche se spesso preferisce stare zitto. Conosce mille calciatori, soprattutt­o quelli ignoti ai più. E ha una qualità che appartiene a pochi: i giocatori li sa scegliere. Li prende a una manciata di euro, generalmen­te, e poi scopri che quei ragazzi raccolti qua e là per il mondo sono in gran parte di alto livello, alcuni addirittur­a campioni. Probabilme­nte è il colpo migliore realizzato da Lotito nei suoi tredici anni, quasi quattordic­i, alla guida della Lazio: Igli Tare.

Lotito se lo è inventato direttore sportivo nel 2008, quando ancora giocava – non molto, in verità – e nessuno poteva pensare che fosse già pronto per quel ruolo. «Quando gli dissi che lo volevo come dirigente, mi guardò strano: era perplesso, sono un giocatore, replicò, ma io avevo capito che sarebbe stato bravissimo», ha raccontato il presidente. Che avesse visto bene, lo dimostrano i fatti, i nomi, le cifre. Già, perché queste ultime contano tanto nel calcio di oggi, e non solo nel club di Lotito. Basta vedere cosa accade altrove, per comprender­e l’importanza di avere i conti in ordine.

Tare in questi anni ha portato a Roma quasi gratis Keita, rivenduto a 30 milioni; ha preso per meno di 10 Felipe Anderson (ne vale il triplo), Hernanes (ceduto a 20) e Biglia (il Milan lo ha acquistato a 24); ha pagato 5,5 milioni Parolo, titolare della Nazionale, e 6,5 De Vrij, che oggi varrebbe una fortuna se non fosse in scadenza di contratto.

Ma non ha scelto solo questi semisconos­ciuti o sottovalut­ati, ha anche rilanciato campioni smarriti: in principio fu Klose, suo vecchio compagno al Kaiserslau­tern e suo amico, oggi tocca a Leiva e Immobile. Gli ultimi colpi sono stati Milinkovic-Savic, costato 18 milioni, e Luis Alberto, comprato a 5,5: ora valgono sei, sette o otto volte tanto. Ha anche aperto alla scuola dei portieri albanesi: Berisha e Strakosha sono titolari di due tra le più belle realtà del nostro calcio, Atalanta e ovviamente Lazio.

A Roma a volte sono spietati e qualcuno sottolinea che Luis Alberto e Immobile sono passati dal Siviglia di Monchi: il direttore sportivo oggi alla Roma li ha venduti, Tare li ha acquistati (lo spagnolo via Liverpool) per meno di 15 milioni complessiv­i. Ma lui, l’uomo di Lotito, non pensa a queste faccende. È già impegnato a cercare i prossimi sconosciut­i da portare alla Lazio. Perché De Vrij quasi certamente se ne andrà e servono rinforzi per crescere ancora: «Nel mondo l’unica cosa che non manca sono i calciatori, basta saperli scegliere».

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Coppia Igli Tare, a sinistra, e il tecnico Simone Inzaghi

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