Pochi soldi ma grandi affari Igli Tare re del mercato, la felice intuizione di Lotito
Parla sei lingue, anche se spesso preferisce stare zitto. Conosce mille calciatori, soprattutto quelli ignoti ai più. E ha una qualità che appartiene a pochi: i giocatori li sa scegliere. Li prende a una manciata di euro, generalmente, e poi scopri che quei ragazzi raccolti qua e là per il mondo sono in gran parte di alto livello, alcuni addirittura campioni. Probabilmente è il colpo migliore realizzato da Lotito nei suoi tredici anni, quasi quattordici, alla guida della Lazio: Igli Tare.
Lotito se lo è inventato direttore sportivo nel 2008, quando ancora giocava – non molto, in verità – e nessuno poteva pensare che fosse già pronto per quel ruolo. «Quando gli dissi che lo volevo come dirigente, mi guardò strano: era perplesso, sono un giocatore, replicò, ma io avevo capito che sarebbe stato bravissimo», ha raccontato il presidente. Che avesse visto bene, lo dimostrano i fatti, i nomi, le cifre. Già, perché queste ultime contano tanto nel calcio di oggi, e non solo nel club di Lotito. Basta vedere cosa accade altrove, per comprendere l’importanza di avere i conti in ordine.
Tare in questi anni ha portato a Roma quasi gratis Keita, rivenduto a 30 milioni; ha preso per meno di 10 Felipe Anderson (ne vale il triplo), Hernanes (ceduto a 20) e Biglia (il Milan lo ha acquistato a 24); ha pagato 5,5 milioni Parolo, titolare della Nazionale, e 6,5 De Vrij, che oggi varrebbe una fortuna se non fosse in scadenza di contratto.
Ma non ha scelto solo questi semisconosciuti o sottovalutati, ha anche rilanciato campioni smarriti: in principio fu Klose, suo vecchio compagno al Kaiserslautern e suo amico, oggi tocca a Leiva e Immobile. Gli ultimi colpi sono stati Milinkovic-Savic, costato 18 milioni, e Luis Alberto, comprato a 5,5: ora valgono sei, sette o otto volte tanto. Ha anche aperto alla scuola dei portieri albanesi: Berisha e Strakosha sono titolari di due tra le più belle realtà del nostro calcio, Atalanta e ovviamente Lazio.
A Roma a volte sono spietati e qualcuno sottolinea che Luis Alberto e Immobile sono passati dal Siviglia di Monchi: il direttore sportivo oggi alla Roma li ha venduti, Tare li ha acquistati (lo spagnolo via Liverpool) per meno di 15 milioni complessivi. Ma lui, l’uomo di Lotito, non pensa a queste faccende. È già impegnato a cercare i prossimi sconosciuti da portare alla Lazio. Perché De Vrij quasi certamente se ne andrà e servono rinforzi per crescere ancora: «Nel mondo l’unica cosa che non manca sono i calciatori, basta saperli scegliere».