Crespo: Immobile fantastico, batterà il mio record di gol
L’ex della Lazio: Ciro bomber di razza, porterà la squadra in Champions
a pagina 8
Argentino? Sì, ovviamente. Ma anche italiano. Italianissimo. Tanto che soffre ancora per l’eliminazione degli azzurri dai Mondiali. «È stata una delusione atroce, perché ho esultato come un pazzo per il trionfo del 2006 benché io fossi stato già eliminato con la mia nazionale e non riesco a digerire la sconfitta contro la Svezia», sospira Hernan Crespo, oggi impegnato nel rilancio del Parma, diciassette anni fa capocannoniere della serie A con la maglia della Lazio. Da allora nessun biancoceleste ha mai più vinto quel titolo, tra l’altro conquistato con un primato: 26 gol segnati in campionato, record per un laziale, condiviso con Signori (Beppe lo realizzò nel 1993, poi sarebbe stato il miglior realizzatore altre due volte).
Crespo, il record vacilla: Immobile è già a quota 20 e mancano tante partite.
«Penso che lo superi e me lo auguro, perché aiuterebbe la Lazio a volare e sono affezionato al mondo biancoceleste.
E poi io nemmeno pensavo al primato quando giocavo, ma solo a dare il mio contributo alla squadra». Immobile è diventato un attaccante incontenibile.
«Ho apprezzato molto la sua capacità di reazione dopo l’eliminazione dal Mondiale contro la Svezia. È stato più bravo di me, che ancora non ho smaltito quella botta... Ma lui fa il calciatore e deve mettersi alle spalle le delusioni». Cosa le piace di Immobile?
«È abilissimo ad attaccare la profondità: così dà il meglio. È una qualità che è stata esaltata nel Pescara di Zeman, con il quale è davvero cresciuto tantissimo, e che ha saputo conservare. Parte alle spalle della difesa e te lo trovi in porta. Ma il merito non è solo suo». La squadra lo sostiene alla perfezione.
«Quando hai dietro di te due giocatori con i piedi di Milinkovic-Savic e Luis Alberto, tutto diventa più facile: visto che palle gli hanno dato contro la Spal? E presto arriverà anche Felipe Anderson. Sembrano fatti apposta per esaltare le qualità di Immobile. Inzaghi ha capito quello che aveva in mano e ha costruito la Lazio di conseguenza».
Inzaghi era suo compagno: se lo aspettava che diventasse un allenatore così
bravo?
«Quando giocava, francamente no. Poi però ha avuto l’occasione giusta e anche un pizzico di fortuna, per via di quel contratto con Bielsa saltato all’ultimo momento. È stato intelligente e abilissimo
L’argentino Tutto più facile se dietro hai Milinkovic e Luis Alberto. Inzaghi bravissimo e fortunato
a sfruttare l’opportunità, Simone: ha valutato alla perfezione le caratteristiche e le qualità del gruppo e ha creato la squadra per sfruttarle».
Riusciranno lui e Immobile a portare la Lazio in Champions?
«Possono farcela certamente, ma non sarà facile. Oltre a Juve e Napoli ci sono Inter e Roma, ci sarà da lottare». Con il record di Ciro sarà tutto più facile.
«Senza dubbio. Ecco, semmai dovrebbe spalmare di più i gol: meglio uno a partita che quattro tutti assieme».