Case, la gestione torna al Comune
La giunta dice addio a Prelios. Gli uffici capitolini si occuperanno dei 28 mila immobili
L’ex sede di Forza Italia in via dell’Umiltà, venduta a 36 milioni, diventerà un albergo di lusso
Con una memoria di giunta del 13 dicembre il Comune ha deciso di internalizzare la gestione del suo patrimonio immobiliare, composto da 28 mila immobili, dopo le «rilevanti criticità» emerse con Affittopoli. Intanto un fondo di investimento dell’Enpam ha comprato a 36 milioni l’ex sede di Forza Italia in via dell’Umiltà: diventerà un hotel di lusso.
Il Comune rivuole indietro la gestione del proprio patrimonio immobiliare, 28 mila case e troppi scandali: 70 euro al mese per un attico in via del Colosseo, 357 milioni di morosità storica (lo denunciò l’ex commissario Francesco Paolo Tronca), il I Municipio che concentra l’85% di inquilini non paganti.
«Rilevanti criticità», scrivono in Campidoglio, che hanno determinato la decisione di internalizzare il servizio attraverso due società in house, Risorse per Roma e Aequa Roma, che quindi d’ora in avanti dovranno occuparsi dell’ordinaria amministrazione ed eventualmente, quando riprenderà la stagione delle vendite, della valorizzazione delle proprietà comunali.
La novità è stata ufficializzata con una memoria di giunta, discussa il 13 dicembre, che appunto indicava il nuovo corso in vista della scadenza del contratto dell’ex gestore: la società Prelios, che dopo essersi aggiudicata l’amministrazione del patrimonio fornì al Comune anche l’immobile per ospitare la sede dei gruppi consiliari in via del Tritone, assegnazione per la quale la Procura ha indagato l’ex assessore al Patrimonio Alessandra Cattoi.
Due anni con Prelios, e prima ancora dieci anni con Romeo Gestioni (società dell’imprenditore napoletano Alfredo Romeo già al centro dell’inchiesta Consip), che ha gestito l’intero pacchetto «case» fino all’ultimo scandalo affittopoli e salutata polemicamente dalla sindaca Virginia Raggi («Ci hanno restituito cento bancali di carte, ci vorrebbero secoli per esaminarli…»).
Per spiegare la decisione la giunta evidenzia «rilevanti criticità nella gestione del patrimonio» e, contestualmente, «la scadenza del contratto di servizio con Prelios inizialmente previsto nel settembre 2017 e successivamente rinnovato fino a dicembre». Ufficialmente, quindi, il nuovo tandem Risorse per RomaAequa Roma sarebbe già dovuto diventare operativo, con la prima società impegnata
La Romeo Gestioni ci ha restituito cento bancali di carte, ci vorrebbero secoli per esaminarli Ritardi «Tempi tecnici» per il passaggio di consegne
nella valorizzazione del patrimonio e la seconda più concentrata sulla gestione corrente, dalla bollettazione all’aggiornamento dei canoni. Nei fatti, serviranno i tempi tecnici, necessari sia al passaggio di consegne sia alla disamina dell’esistente. Attualmente, in attesa di una ulteriore delibera di Giunta che sancisca definitivamente il passaggio, Prelios garantisce i servizi di base, a partire dall’invio dei bollettini di pagamento dei canoni. Tre diversi gestori in tre anni, lo stallo è «fisiologico»: come ammettono anche in Comune i nuovi incaricati dovranno riesaminare integralmente il patrimonio, «dalla verifica della banca dati degli immobili in affitto all’aggiornamento dei canoni fino ai controlli dei dati forniti con autocertificazione». Servirà, perciò, altro tempo, per «fare ordine» e riavviare la gestione daccapo.