CAMMINARE SULLA GIOCONDA
Sull’ultimo numero di
Io Donna , Antonio Manzini (il romanziere autore di Rocco Schiavone) e sua moglie Toni Tommasi, intervistati da Maria Laura Giovagnini, dichiarano: «Ci siamo trasferiti a Soriano nel Cimino, eravamo stanchi di veder violata Roma, come se camminassero sulla Gioconda». Un’espressione di protesta densa, elegante, triste che fa riflettere perché sintetizza in un amaro slogan la condizione della nostra città. Chi «cammina sulla Gioconda», a Roma? Sicuramente tanti, troppi romani che gettano l’immondizia dove capita, parcheggiano come banditi, non pagano il biglietto se salgono su un autobus, corrono in moto sul marciapiedi, ignorano i semafori. Poi certi turisti che continuano a sfregiare i nostri monumenti, o si affidano a certi tour mordi e fuggi in pullman, soffocando il traffico e i nostri polmoni. Poi un commercio privo di regole, tra bazar-venditutto e barristoranti che usano lo spazio pubblico come se fosse privato accanto al dilagante universo di ambulanti. Tanta mole di Brutto e di Volgare oltraggia un Patrimonio unico al mondo, davvero paragonabile a un’immensa e metaforica Gioconda, tra grande archeologia e splendido barocco. Roma, come dicono ManziniTommasi, è violata ogni giorno. Il verbo «violare» rinvia anche alla violenza fisica. Drammaticamente è proprio così: assistiamo allo stupro quotidiano di Roma, che andrebbe invece trattata come la Dea venerata secoli fa, con Venere, nel doppio tempio sulla via Sacra.