Corriere della Sera (Roma)

CAMMINARE SULLA GIOCONDA

- di Paolo Conti

Sull’ultimo numero di

Io Donna , Antonio Manzini (il romanziere autore di Rocco Schiavone) e sua moglie Toni Tommasi, intervista­ti da Maria Laura Giovagnini, dichiarano: «Ci siamo trasferiti a Soriano nel Cimino, eravamo stanchi di veder violata Roma, come se camminasse­ro sulla Gioconda». Un’espression­e di protesta densa, elegante, triste che fa riflettere perché sintetizza in un amaro slogan la condizione della nostra città. Chi «cammina sulla Gioconda», a Roma? Sicurament­e tanti, troppi romani che gettano l’immondizia dove capita, parcheggia­no come banditi, non pagano il biglietto se salgono su un autobus, corrono in moto sul marciapied­i, ignorano i semafori. Poi certi turisti che continuano a sfregiare i nostri monumenti, o si affidano a certi tour mordi e fuggi in pullman, soffocando il traffico e i nostri polmoni. Poi un commercio privo di regole, tra bazar-venditutto e barristora­nti che usano lo spazio pubblico come se fosse privato accanto al dilagante universo di ambulanti. Tanta mole di Brutto e di Volgare oltraggia un Patrimonio unico al mondo, davvero paragonabi­le a un’immensa e metaforica Gioconda, tra grande archeologi­a e splendido barocco. Roma, come dicono ManziniTom­masi, è violata ogni giorno. Il verbo «violare» rinvia anche alla violenza fisica. Drammatica­mente è proprio così: assistiamo allo stupro quotidiano di Roma, che andrebbe invece trattata come la Dea venerata secoli fa, con Venere, nel doppio tempio sulla via Sacra.

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