«The dark side of Virginia». La sindaca felice tra i Pink Floyd
Al museo Macro di via Nizza «Their Mortal Remains»: la storia della band inglese
Roger Waters, bassista e mente dei Pink Floyd e il batterista Nick Mason ieri al Macro di via Nizza hanno presentato la mostra «Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains», un’esperienza immersiva che percorre cinquant’anni di storia della band inglese. In conferenza anche la sindaca Virginia Raggi.
Benvenuti nella leggenda. «The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains», al Macro di via Nizza da venerdì, più che una mostra è un’esperienza immersiva nel mondo della band che ha cambiato il rock.
Ieri, all’inaugurazione, sono arrivati Roger Waters, il bassista che è stato anche la mente della band inglese, e il batterista Nick Mason. E il grande atrio del Macro a malapena è riuscito a contenere la folla di fotografi, televisioni e giornalisti accorsi per ammirare un pezzo di storia. Alla presentazione anche la sindaca Virginia Raggi, il vicesindaco e assessore alla Crescita culturale Luca Bergamo e il commissario dell’azienda speciale Palaexpo Innocenzo Cipolletta.
Mason racconta di come l’antologica possa restituire ai ragazzi «il racconto di com’era la musica ma anche indicare come sarà». Waters dice che la mostra proprio non gli interessa , lui è più concentrato sul presente: «La storia di oggi è più importante di quella di ieri». L’ideatore di capolavori come «The Dark Side of The Moon» e «The Wall» sarà al Circo Massimo il 14 luglio per una data «outdoor» del suo «Us + Them Tour».
«Their Mortal Remains» è un gioiello tecnologico perfettamente in linea con la storia dei Pink Floyd che rappresentano storicamente il simbolo del connubio tra musica e tecnologia all’avanguardia. Con le cuffiette alle orecchie il visitatore attraversa le sale che in ordine cronologico, dal 1965 al 2005 (l’ultima reunion a Londra durante il Live 8), fa rivivere la leggenda del quartetto inglese prima con Syd Barrett, poi con David Gilmour che sostituì il diamante con la mente distrutta dalle droghe.
In mostra strumenti musicali da collezione, pedaliere, tastiere, sintetizzatori, video in cui i componenti della band raccontano la nascita dei brani più celebri, parti degli allestimenti scenici. Ci sono le date dei concerti in Italia, a partire dal 1968 quando il gruppo si esibì al Piper, le esperienze negli studi di registrazioni romani per la colon- na di «Zabriskie Point» nel 1969, Pompei nel 1971 poi le locandine dello sciagurato show di Venezia nel 1989 — quando gli spettatori fecero scempio della città — e del live a Cinecittà.
Le ultime sale sono le più spettacolari. In una svetta il prisma di «The Dark Side of The Moon», in quella accanto sono esposti i pupazzi gonfiabili utilizzati dalla band per i tour di «Animals» e «The Wall» con il gigantesco Insegnante e il poco rassicurante maialino rosa che incombono su tutte le altre sagome. Infine, ultima tappa del percorso è la reunion del 2005. Londra, Live 8: Waters, Gilmour, Wright e Mason terminano il loro set con «Comfortably Numb». I visitatori vengono avvolti dai suoni e dalle luci. L’incontro con il mito termina qui.