Corriere della Sera (Roma)

Caceres e Nani, la Lazio profuma di Champions Il difensore: gioco ovunque

- Stefano Agresti

C’è un aspetto curioso, ma forse non casuale, nell’arrivo di Caceres alla Lazio: è il secondo biancocele­ste, oltre a Nani, ad avere vinto la Champions. L’ha conquistat­a nel 2009, quando era un ragazzino di ventidue anni, con un grande Barcellona: quello di Messi e Henry, Eto’o e Iniesta, Xavi e Piqué. L’allenatore? Guardiola.

Lui, in quella squadra fenomenale, non era un titolare, però giocava, a testimonia­nza delle sue qualità: mise insieme 23 presenze, 3 delle quali proprio in Champions (due da titolare), e non sono poche se consideria­mo il livello del gruppo e la sua giovane età. Nella finale il Barcellona sfidò e batté il Manchester United, che la Champions l’aveva vinta l’anno precedente. Caceres era in panchina, felice come un bambino nel paese dei balocchi; seduto sull’altra panchina, pure lui tra le riserve, c’era – guarda caso – proprio Nani, che dodici mesi prima era stato protagonis­ta della trionfale finale contro il Chelsea subentrand­o a gara in corso.

Ultimo aspetto da sottolinea­re, e che forse indica quale fosse il destino di Caceres: Barcellona-United si giocò a Roma.

Dicevamo che l’ingaggio di Caceres, campione d’Europa, forse non è casuale. In effetti con lui la Lazio aumenta di parecchio la sua esperienza internazio­nale, inserendo un vincente: il passato dei singoli può pesare molto nella corsa per entrare nei primi quattro posti. Anche perché adesso la squadra di Inzaghi è quella che, in serie A, ha il maggior numero di calciatori che hanno conquistat­o la Champions: due appunto, come la Juve.

Tra i bianconeri ad aggiudicar­si il trofeo più importante sono stati Mandzukic (con il Bayern nel 2013) e Khedira (con il Real nel 2014). Le concorrent­i – Napoli, Inter, Roma – non hanno un patrimonio del genere. Caceres si propone per un posto da titolare già nella prossima partita, contro il Chievo. Dice che per lui «il ruolo non è un problema, perché in difesa li ricopro tutti: in nazionale gioco terzino, nei club centrale, a tre oppure a quattro, a destra ma anche a sinistra». Perciò Inzaghi potrà decidere lo schieramen­to che ritiene più adatto sfruttando anche questa sua duttilità, che lo può far diventare il vice-Radu (è squalifica­to) oppure un concorrent­e per Bastos (se Wallace va a sinistra).

È abituato a giocarsi il posto: alla Juve – dove ha vinto cinque scudetti, a proposito di carattere da vincente – se lo contendeva con Barzagli, Bonucci, Chiellini. Tutti campioni. Ai quali, però, manca la sua Champions.

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Neoacquist­o L’uruguaiano Martin Caceres, 30 anni

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