Corriere della Sera (Roma)

Asilo lager, le intercetta­zioni choc

Pigneto, dopo la condanna dei gestori, un papà racconta: senso di colpa, non ho creduto a mio figlio Ai bimbi schiaffi per costringer­li a mangiare, umiliazion­i e continui riferiment­i sessuali

- M. Io.

Il micro nido al Pigneto era un lager: lo confermano le scioccanti intercetta­zioni audio e video. Parolacce, schiaffi, spintoni, insulti, intimidazi­oni, umiliazion­i e pure espliciti riferiment­i sessuali. Mercoledì Silvia Scalas e il fratello Eligio sono stati condannati mercoledì a 5 anni di reclusione per i maltrattam­enti su 16 bimbi. Il padre di uno di loro: «Mio figlio parlava di pugni e io purtroppo non gli ho creduto».

Famme sentì che dice sta down. Perché non stai seduta e buona? Perché sei proprio una mongoloide

Punizioni In diversi casi ai bimbi pure schiaffi

Scioccanti intercetta­zioni audio e video della polizia nel micronido dei fratelli Scalas al Pigneto: parolacce, botte, spintoni, insulti, intimidazi­oni, espliciti riferiment­i sessuali, punizioni corporali, tra cui il «lancio del bambino sul materassin­o». Tutti i giorni, per mesi, 16 bimbi hanno sopportato tutto questo nell’appartamen­to-asilo di Silvia ed Eligio Scalas, condannati mercoledì a 5 anni di reclusione. Sono centinaia le pagine di trascrizio­ni allucinant­i. Eccone alcune:

20 aprile ore 8.03. Una bambina piange, Eligio urla: «Che c... stai a dì, nun me te so’ inc .... de pezza, bugiarda, vai dietro la porta».

20 aprile ore 16.06. Nell’appartamen­to c’è anche la figlia di Silvia Scalas che si preoccupa dei maltrattam­enti ai bambini e chiede: «Ma che stai a fa’?». Silvia urla alla figlia: «Deficiente, se te sente qualcuno io vado in..., hai capito deficiente? Che gli ho fatto? Ah? Che gli ho fatto?». La ragazza risponde: «Che ne so, ho sentito che ha urlato». Silvia: «Se non vedi niente stai zitta, fai passare guai alle persone...sta’ co..., sei una co .... ».

21 aprile ore 12.57. Un bambino piange, Eligio esplode: «Sei proprio una rottura di co...». E lo costringe a mangiare: «Non piangere, apri bene la bocca, manda giù, lo devi finì tutto, capito? Me stai proprio sul c...».

26 aprile ore 15.44. Silvia ad una bambina: «Perché non stai seduta al tuo posto? Perché sei handicappa­ta!». Seguono schiaffi e la bambina scoppia a piangere.

27 aprile ore 15.57. Silvia sta parlando a una bambina della mamma e le dice: «Insomma, senti un po’, ma mamma, che c’ha? La patata o il pisello?». La bambina: «La patata». Silvia Scalas replica: «La patata? In testa ce l’ha, come si chiama? Dillo,la f... Ripeti, come si dice?».

3 maggio ore 13.43. Silvia scatta una foto a sua figlia e poi si rivolge a due bambine che la guardano insultando­le: «Levateve dar c... che siete brutte in c...».

9 maggio ore 15.20: Silvia molla un ceffone ad un bambino che non vuole svegliarsi dal pisolino. E urla: «Sei proprio mongoloide, mongospast­ico».

8 maggio ore 15.40: Silvia Scalas chiede ad una bambina se ha il fidanzato. La piccola annuisce e indica un compagno. Scalas: «E te ce vuoi baciare? Sì? E allora diglielo, ci baciamo in bocca? Diglielo: mi baci la f...?».

9 maggio ore 16.09. Scalas parlando del padre di un bambino lo istiga: «Di’ un po’, come è tuo padre? Str...Ripeti». Poi costringe più volte a ripetere la parolaccia indirizzan­dola ad un compagno.

10 maggio ore 15.48: Silvia chiede ad una bambina se ha il fidanzato: «Famme sentì che dice sta down! Il tuo fidanzato è maschio o è femmina». La bambina risponde: «Maschio». Silvia:«È un maschio, quindi c’ha il c... Glielo tocchi? Glielo lavi? Ma gli puzza o profuma?».

15 maggio ore 10.42: Eligio fa fare il girotondo ai bambini e canticchia: «Giro, giro tondo pijetela in c...».

1 giugno, ore ore 15.34: Silvia comanda ad una bambina di rivolgere un insulto a un compagno. «Vai, vai da... e digli: sei un rinc..., vai». La bambina esegue e Silva Scalas la premia: «Brava, dammi il cinque...».

 ??  ?? Infanzia Un asilo nido moderno e attrezzato, molto diverso da quello nei quale venivano maltrattat­i i piccoli nel quartiere Pigneto
Infanzia Un asilo nido moderno e attrezzato, molto diverso da quello nei quale venivano maltrattat­i i piccoli nel quartiere Pigneto

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