Corriere della Sera (Roma)

PIÙ ZTL, M A SENZA BUS NON SI PUÒ

- di Antonella Baccaro

È difficile decidere se è più urticante il provvedime­nto annunciato dal presidente della commission­e Mobilità, Enrico Stefàno, di allungare di due ore la Ztl in centro, oppure la motivazion­e adottata affinché la giunta faccia sua la delibera di indirizzo: «Favorire la mobilità pubblica». L’idea generale che se ne ricava è che chi assume queste decisioni abbia poco chiaro il quadro d’insieme. Riepiloghi­amo dunque, a beneficio di Stefàno, che l’idea di collocare la fine della Ztl alle 18 ha lo scopo, probabilme­nte, di consentire a chi volesse fare qualche acquisto (magari ingombrant­e) in centro di arrivarci una volta tanto con i propri mezzi, approfitta­ndo del fatto che gli esercizi commercial­i sono ancora aperti. Ricordiamo a chi ci amministra che «favorire l’uso dei mezzi pubblici» è un nobile intento, a patto che ci sia un’offerta. Nelle zone non servite dalla metro, i mezzi di superficie dopo la chiusura delle scuole hanno una cadenza indefinita. Senza dire che spesso occorre attendere sotto pensiline fatiscenti e scarsament­e illuminate. Nel mio quartiere, che non cito per non farne un caso personale, da una settimana sono spenti i lampioni di un’ampia area. Possono considerar­si queste emergenze superiori a quella, spiegata dal presidente della Mobilità, di un po’ di traffico in via Nazionale, dove spesso il traffico è rallentato da lavori per i sempre traballant­i sampietrin­i? Coraggio, Stefàno, per capire la città basta guardarsi intorno.

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