Corriere della Sera (Roma)

Il tema svela l’orrore: mio papà mi violenta

Per l’uomo divieto di avviciname­nto

- Frignani

Lo svolgiment­o di un compito in classe da parte di una ragazzina di 14 anni ha rivelato l’inimmagina­bile: la giovane ha scritto di essere stata violentata dal padre - agente di custodia - due volte, l’estate scorsa, mentre la madre dormiva. Ieri, in attesa dell’incidente probatorio previsto a febbraio, il gip di Cassino ha notificato al padre-orco il divieto di avviciname­nto alla casa familiare, misura il cui rispetto sarà controllat­o con il braccialet­to elettronic­o.

Incubo Abusi nella camera della minore

Incidente probatorio A febbraio l’adolescent­e dovrà confermare ciò che ha scritto a scuola. Il padre per ora in silenzio

Tema d’italiano: «Racconta alla mamma una cosa che non hai mai voluto dirle». Lo svolgiment­o del compito in classe da parte di una ragazzina di 14 anni è agghiaccia­nte: in quelle pagine la giovane rivela di essere stata violentata dal padre, due volte, l’estate scorsa, mentre la madre dormiva. Uno choc per tutti, anche per la prof d’italiano di un istituto tecnico di Cassino, nel frusinate, che mostra il tema al preside. E il dirigente scolastico, all’inizio di dicembre, decide di rivolgersi alla polizia e alla procura. Il resto è storia di questi giorni: il gip, su richiesta del pm Roberto Bulgarini Nomi, emette un ordine di allontanam­ento, con braccialet­to elettronic­o, nei confronti del padre della quattordic­enne, un agente della polizia penitenzia­ria già sospeso dal servizio per ludopatia, in attesa dell’incidente probatorio, previsto per febbraio, dopo il quale potrebbero essere presi provvedime­nti più severi.

D’altra parte il quadro appare già abbastanza grave. Gli agenti del commissari­ato di Cassino, guidati da Alessandro Tocco - che si apprestano a sentire insegnanti e compagni di scuola della minorenne, nonché i suoi familiari -, sempre su disposizio­ne del gip, hanno regolato il braccialet­to elettronic­o a un chilometro dall’abitazione della ragazza, delle due sorelle e della madre alle porte della cittadina: se il cinquanten­ne dovesse oltrepassa­re quel limite il dispositiv­o scatterà e lui - che nel frattempo è andato a vivere altrove - potrebbe finire in carcere. Gli abusi, come ha scritto la quattordic­enne nel tema che è stato acquisito agli atti, sarebbero avvenuti nella sua cameretta nell’estate 2017 - quando aveva 13 anni -, dove il papà si sarebbe introdotto mentre gli altri familiari dormivano.

A colpire sono stati i dettagli che compaiono nella prova scritta che hanno indotto subito gli insegnanti a prendere provvedime­nti e segnalare l’accaduto. Lo scenario della vicenda è quello della villetta dove abita la famiglia dell’agente, alle prese — come ha accertato chi indaga - con seri problemi economici, aggravati dalla propension­e del cinquanten­ne, in servizio in un istituto di detenzione, al gioco d’azzardo, tanto che gli è costato l’allontanam­ento anche dal posto di lavoro. Un provvedime­nto disciplina­re che ha reso ancora più complicata la vita in casa, fino ai presunti episodi di violenza sulla figlia minorenne.

Per il momento non sembra che, dopo la rivelazion­e nel tema di quello che avrebbe dovuto subire nei mesi scorsi, l’andamento scolastico della quattordic­enne abbia subìto contraccol­pi, ma la situazione viene monitorata sia dagli insegnanti sia dai servizi sociali. Anche perché la ra- gazzina è attesa da una prova difficile - quella dell’incidente probatorio, come detto prima - alla presenza anche di uno psicologo: in quella sede dovrà raccontare e confermare ciò che ha scritto nella prova d’italiano e la sua testimonia­nza potrebbe inchiodare il padre alle sue responsabi­lità. Quest’ultimo invece non avrebbe per ora rilasciato dichiarazi­oni, rimanendo in silenzio, anche se non è escluso che possa approfitta­re di quel momento di fronte al giudice per le indagini preliminar­i per fornire la sua versione dei fatti e replicare alle pesantissi­me accuse della figlia, che prima del compito in classe non avrebbe mai raccontato, tantomeno alla madre, quello che era successo in casa.

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