Nani: «Che emozione segnare all’Olimpico»
Attacco top (53 gol in campionato) anche senza Ciro. «Vogliamo la Champions»
Giochiamo bene, quasi ad occhi chiusi. Aspettavo questo momento da tanto tempo
La Lazio va avanti a cinquine. Una «manita» al Chievo per salutare la prima all’Olimpico nel 2018, stesso trattamento riservato alla Spal prima della sosta. Con 53 gol la squadra di Inzaghi ha il miglior attacco del campionato, staccata a quota 49 la Juventus, che ha una partita in meno come i capitolini (stasera i bianconeri ospiteranno il Genoa, mentre mercoledì i biancocelesti si rimetteranno in pari col calendario, recuperando il match con l’Udinese all’Olimpico alle 18.30).
Macchina infernale anche senza Ciro Immobile, costretto ad alzare bandiera bianca dopo pochi minuti. I bomber di scorta di Inzaghi sono Milinkovic e Luis Alberto, entrambi balzati a 7 reti. Il serbo bagna con una doppietta da fuoriclasse le 100 presenze in biancoceleste. «Questo traguardo è un onore per me, vogliamo raggiungere la Champions» aveva detto Milinkovic prima di mettere in cascina i tre punti col Chievo.
Nel giorno di un’altra cinquina, a Benevento, Luis Nani si regalò il primo gol in maglia biancoceleste. Ieri, nei 13 minuti concessigli da Inzaghi, il portoghese si è preso il lusso del primo gol all’Olimpico. «Che emozione segnare davanti ai nostri tifosi, volevo fare un gol per ringraziarli dell’affetto ricevuto. Ho lavorato tanto aspettando il momento per giocare. Ho avuto un’opportunità e l’ho sfruttata al massimo» racconta Nani dopo il destro fulminante alle spalle di Sorrentino, mix di classe e potenza.
Si è lasciato andare ad un’esultanza rabbiosa: archiviato l’infortunio alla coscia di inizio dicembre, ora reclama spazio e lo stop di Immobile potrebbe facilitarlo. «Giochiamo bene, quasi ad occhi chiusi e puntiamo ad un posto in Champions. Senza Ciro, il nostro giocatore più importante, sembrava difficile, ma siamo riusciti a vincere alla grande. Sono in buona condizione, ora devo aspettare che il tecnico mi dia qualche opportunità».
Non segna ma fa segnare Lucas Leiva, mansioni da interditore ma piedi da trequartista, da applausi l’assist morbido per il secondo gol di Milinkovic. «Ogni partita mi sento meglio e posso ancora migliorare - dice il brasiliano Il mister ci chiede di verticalizzare appena recuperata palla, ora capisco di più come si muovono i miei compagni e sono stato fortunato a trovare Sergej». Ancora insufficiente Bastos, malgrado il quarto sigillo personale. «Abbiamo cambiato la partita con il lavoro di tutti». Meglio per lui e per la Lazio se evitasse soprattutto i gol degli avversari.