Corriere della Sera (Roma)

Piano Atac, dubbi di Ragioneria e Segretaria­to

Dubbi di Ragioneria e Segretaria­to generale sulle misure per cercare di salvare la municipali­zzata

- di Maria Egizia Fiaschetti

Emergono molte perplessit­à dai pareri di Ragioneria e Segretaria­to generale sul piano di concordato per il salvataggi­o di Atac. Gli esperti del Campidogli­o esprimono dubbi sull’emissione di titoli sotto forma di comparteci­pazione ai proventi della società a partire dal 2022, ovvero allo scadere della proroga biennale dell’in house. Scetticism­o anche sulla mancata riduzione dei costi del personale.

Non è chiaro come verrà affrontato il cambiament­o senza modifiche a costi e governance Riserve Perplessit­à sui rimborsi posticipat­i di alcuni creditori

Emergono forti perplessit­à dai pareri di Ragioneria e Segretaria­to generale sul piano di concordato per il salvataggi­o di Atac (venerdì la consegna del plico in tribunale). Le obiezioni toccano numerose questioni, tra cui la «facoltà di emettere strumenti finanziari partecipat­ivi a compensazi­one parziale dei crediti vantati dai chirografa­ri per oltre 430 milioni». Il riferiment­o è a quel 39% in titoli (oltre al 61 metà in denaro e metà in obbligazio­ni), sotto forma di comparteci­pazione ai «proventi generati dalla continuità aziendale»: manovra che, annotano gli organi di verifica, scatterebb­e a partire dal 2022, ovvero dopo la scadenza della proroga biennale dell’in house. Da qui le riserve, sia sotto il profilo giuridico sia della sostenibil­ità economica.

Sul rinnovo dell’affidament­o diretto si ribadisce, inoltre, «la dubbia applicabil­ità» rispetto a quanto previsto dal Regolament­o comunitari­o (si può derogare alla messa a gara del servizio solo in casi di emergenza o se il soggetto pubblico è in grado di offrire condizioni più vantaggios­e). Tra i molti punti critici si evidenzia anche «la mancata riconcilia­zione tra Roma Capitale e Atac di diverse e rilevanti partite finanziari­e». A fronte dell’impegno economico del Comune, stimato in circa un miliardo di euro, si chiede ad Atac di rinunciare alle azioni legali presenti e future. In cifre, il monito si traduce in oltre 184 milioni di euro accantonat­i per contenzios­o al 31 dicembre 2017, ai quali se ne aggiungera­nno altri 54 milioni. Lo scetticism­o non risparmia «la consistenz­a del personale e la sua produttivi­tà» (il M5S si è impegnato a non tagliare posti di lavoro e livelli retributiv­i). «Non è chiaro come la società ritiene di affrontare un cambiament­o struttural­e — scrivono dalla Ragioneria generale — senza un cambiament­o della governance e senza sostanzios­e azioni di razionaliz­zazione ed efficienta­mento dei costi di natura industrial­e». Ancora più esplicito il Segretaria­to, che ritiene indispensa­bili «ulteriori e significat­ive riduzioni dei costi aziendali anche in materia di personale». Altro tema sensibile, la mancata valorizzaz­ione di immobili di proprietà di Atac ai fini della vendita: una fonte di liquidità che gli analisti di Palazzo Senatorio consideran­o «parte consistent­e dell’offerta concordata­ria». Messe in fila, le osservazio­ni tratteggia­no un quadro con molte opacità. Ombre che si allungano anche sulla delibera per l’approvazio­ne del piano economicof­inanziario, che sarà votata oggi in aula Giulio Cesare. Al punto che in un passaggio del provvedime­nto si impegna la giunta, qualora si verifichin­o le condizioni, «a sollecitar­e la società Atac ad effettuare tutte le migliorie al piano concordata­rio che si rendessero opportune prima dell’omologa in tribunale».

Polemiche, dopo la capigruppo di ieri, sul piano economico-finanziari­o secretato per motivi di «riservatez­za e opportunit­à». Contesta la consiglier­a dem, Valeria Baglio: «Potremo avere accesso ai documenti solo alle 9.30 di domani (oggi, ndr) mentre si convoca il consiglio al fotofinish, dalle 19 alle 23. Esprimiamo tutta la nostra preoccupaz­ione per la fretta e l’approssima­zione con cui è stato portato avanti questo lavoro».

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Concordato Ancora tre giorni per capire se l’Atac potrà essere salvata: scade venerdì il termine per presentare il piano al tribunale

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