Corriere della Sera (Roma)

Abbagnato danza francese E al Teatro dell’Opera anche i Pink Floyd scontati

Opera Abbagnato protagonis­ta di «Suite en blanc». In scena anche «Pink Floyd Ballet» di Petit

- di Laura Martellini

Eleonora Abbagnato torna in scena per Suite en blanc di Serge Lifar all’Opera, da domenica (si alternerà con Alessandra Amato). A dominare, il colore bianco nella Soirée Française dedicata anche a Pink Floyd Ballet. Ingresso scontato a chi vedrà lo spettacolo e visiterà la mostra al Macro.

Due icone del balletto francese e mondiale, Serge Lifar e Roland Petit. Il bianco come colore dominante. Del primo si vedrà Suite en blanc, del 1943; di Petit tornerà in scena quel

Pink Floyd Ballet del 1972 già portato con successo a Caracalla nel 2015. Una Soirée

française, da domenica fino al 3 febbraio, con il balletto del Teatro dell’Opera diretto da Eleonora Abbagnato anche protagonis­ta della Suite, in alternanza con Alessandra Amato. Una delle rare occasioni di ammirare l’étoile come interprete. Per la première (e il 3 febbraio alle 20) ballerà l’Adage della Suite en blanc: un modo di ricordare la stella di Yvette Chauviré, musa della danza francese da cui sia Lifar sia Petit furono affascinat­i.

E l’Opera si apre al marketing, con un proficuo scambio che non vede Roger Waters e Nick Mason sedere nella platea del Costanzi solo per una questione di date: «Grazie a un accordo — spiega il sovrintend­ente Carlo Fuortes — la serata Pink Floyd sarà abbinata alla mostra al Macro. Partecipar­e a entrambe compor- terà ingressi scontati». Una serata francese dalla doppia firma: la coreografi­a di Lifar sarà ripresa da Claude Bessy, étoile nel 1956 dell’Opéra di Parigi, direttrice della scuola di danza dal 1972 al 2004. La bella signora bionda dal sorri- so ampio racconta adesso che «Lifar segnò una svolta coreografi­ca e pedagogica e impresse un cambiament­o profondo nei costumi, nelle scene, nelle scelte musicali (qui Edouard Lalo, ndr). Suite en

blanc è un balletto prezioso, la prosecuzio­ne di uno stile di danza che sta per sparire. È bello veder migliorare i ballerini anche attraverso questi ruoli che regalano continuità». Uno dei pochi lavori non narrativi di Lifar. Frammenti coreografi­ci autonomi sono accomunati da uno stile neoclassic­o: il maestro affermò di essersi concentrat­o sulla purezza dell’esecuzione, indipenden­temente da ogni altro pensiero.

È invece Luigi Bonino a rimontare Pink Floyd Ballet di Roland Petit, di cui fu fidato collaborat­ore: «Una coreografi­a dal lessico bellissimo — descrive — il rock nella sua espression­e più pura ma con tecnica classica, come usava Petit». La danza (interpreti principali Susanna Salvi, Claudio Cocino, Alessio Rezza) si fonde qui con le note psichedeli­che di brani come The dark side of the moon, Meddle, Relics, Oscured by clouds. Fu la figlia di Petit, Valentine, a richiedere al famoso padre la creazione di un balletto dedicato ai suoi idoli: al debutto al Palais des Sports di Marsiglia nel 1972 lo spettacolo fu accompagna­to dalla musica dal vivo dei veri Pink Floyd. Gli effetti speciali di Jean-Michel Désiré rivestono di luce la scena e avvolgono le tute bianche dei danzatori. Energia, quadri di massa, potenza evocativa. I ballerini si esibiranno su base registrata, per la prima volta al chiuso del Costanzi, mentre sarà l’orchestra diretta da Carlo Donadio a eseguire le partiture di Lalo per Suite en blanc.

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Étoile Eleonora Abbagnato, dal 2015 direttrice del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma
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 ??  ?? Movimenti Sopra, la direttrice del Corpo di ballo dell’Opera di Roma ed étoile, Eleonora Abbagnato, durante le prove. Sotto: un momento del Pink Floyd Ballet
Movimenti Sopra, la direttrice del Corpo di ballo dell’Opera di Roma ed étoile, Eleonora Abbagnato, durante le prove. Sotto: un momento del Pink Floyd Ballet

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