Corriere della Sera (Roma)

«I napoletani prendono tutto»

- F. Fia. R. Fr.

Tutto è cominciato con una convivenza forzata nella gestione-protezione di un chiosco sul lungomare Toscanelli. Spada da una parte, i «napoletani» dall’altra. Al centro l’ex The One, poi Bahia, a Ostia ponente, già regno della banda della Magliana. Le avvisaglie dell’offensiva di clan, forse vicini alla camorra, sulle attività del lungomare, che hanno poi di recente portato ai raid proprio contro la famiglia Spada (spari contro le porte di casa) e - ipotizza chi indaga - anche all’agguato in pizzeria di novembre, quando fu gambizzato un parente del boss Carmine Fasciani, alleato degli Spada.

I «napoletani», rappresent­ati dai fratelli Fulvio e Donatello Valentini vengono identifica­ti in gruppi provenient­i da Acilia-Dragona. Nel caso del chiosco — come riportano le informativ­e della Squadra mobile — sono entrati in azione dopo l’arresto di Ottavio «Marco» Spada nell’aprile 2016 e dopo due attentati incendiari a luglio 2015 e febbraio dell’anno successivo. E la protezione imposta al locale passa in poco tempo, in parte, sotto i nuovi arrivati che impongono un loro affiliato, un romeno, assunto come guardiano notturno. I titolari temono che i «napoletani» possano impadronir­si di tutto, ma cedono: «Purtroppo questo a me mi hanno chiesto e l’ho dovuto fa’! Se vuoi stare qua sennò ogni notte è buona per la tanica». E ancora, il 26 maggio 2016 in una esasperazi­one crescente: «Questa è gente che vuole i soldi, poi da dove devono arriva’ arrivano...però a me...se vogliono venire a brucia’, ahò, vengono a brucia’...che c... te devo di’...speriamo che vi beccano .... così vi pigliate un po’ di anni per estorsione... mi sono rotto il c...».

Anche gli Spada si interrogan­o tra loro sulla strategia migliore da adottare e incontrano i gestori del chiosco: «Hai fatto bene, anche perché devi far vedere che ci stiamo». L’imprendito­re si decide a parlare con i due fratelli a capo del clan: «Devo parla’ con Romoletto, ancora, perché ho parlato con Roberto, e quello che va bene a Roberto, in fondo, è l’unica soluzione». Un ragionamen­to, annota il gip, che conferma come l’ultima parola spetti a loro.

Alla fine i proprietar­i pagano 15 mila euro per licenziare il romeno e tornare sotto gli Spada, ma della vicenda e di quei contrasti, dopo essere uscito dal carcere, viene messo a conoscenza il boss Carmine Spada. Che ha già un’idea precisa di quello che accadrà: «L’aveva detto Fascio (Fasciani), da qui a pochi anni Ostia la vuole gestire tutta lui», riferendos­i al capo clan entrante. «Vicende estremamen­te significat­ive - scrive il gip Simonetta D’Alessandro perché attestano come le dinamiche di riposizion­amento delle organizzaz­ioni criminali nel complesso tessuto di Ostia siano tuttora in atto».

 ??  ?? La conferenza stampa Il procurator­e aggiunto Michele Prestipino guida la Dda del Lazio
La conferenza stampa Il procurator­e aggiunto Michele Prestipino guida la Dda del Lazio

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy