Città invasa dai cartelloni elettorali
Plance per i manifesti montate dove capita, asfalto danneggiato. L’esperto: tutto inutile, vincono i social Slalom sui marciapiedi, vecchie strutture in ferro arrugginito nelle aiuole e nei giardini
Da via Nemorense a via Cristoforo Colombo fino a via del Circo Massimo e viale delle Scienze: a meno di un mese dalle elezioni, la città è invasa dalle plance destinate ai manifesti elettorali. Espositori vecchi e arrugginiti rendono i marciapiedi, già dissestati, simili a percorsi ad ostacoli. Le strutture sono state piantate nell’asfalto e in alcune zone, come a corso Francia, alcuni cartelloni sono inutilizzabili.
C’era una volta un marciapiede praticamente integro su via Nemorense, quello che collega i due ingressi principali all’omonimo parco. Niente buche, avvalli, crepe. Una benedizione per le tante famiglie che portano i figli alle giostre. C’era, appunto, perché ora non c’è più. Una fila di plance pronte ad ospitare i manifesti elettorali è stata posizionata al centro esatto del marciapiede, fissata nell’asfalto con puntelli di legno poi, maldestramente, ricoperti con cumoli di terra. Ogni palo dell’espositore lascia nel terreno un buco di almeno venti centimetri. Stesso copione nella vicina via Panaro dove le plance arrugginite, spigolose, sporgenti, sono lì che incombono a pochi passi dall’ingresso della scuola «Giuseppe Mazzini». Marciapiedi interdetti anche in via dei Giordani e in via di Priscilla tra tronchi di alberi tagliati e sporcizia.
A meno di un mese dalle elezioni torna l’incubo dei manifesti elettorali con conseguente invasione dei già rovinati marciapiedi romani. Dal centro alla periferia, non si salva nessuno. Via Nomentana 36, ai passanti non resta che fare lo slalom facendo attenzione al ferro arrugginito. Via Alessandro Torlonia, plance semi nascoste (viene da chiedersi a cosa servano in quel punto) e marciapiede danneggiato. Viale Regina Elena, viale del Policlinico. Mentre in viale delle Scienze, all’altezza di viale dell’Università proprio davanti alla Casa dell’Aviatore, i manifesti sono stati piazzati in corrispondenza della fermata Atac: chi scende dal bus 310 deve fare zig zag tra le auto in sosta e poi saltare lo scalone del marciapiede, schivare le plance e infine mettersi in salvo nella parte di strada ancora percorribile, facendo attenzione al manto dissestato. Disagi anche in via Tiburtina: l’area intorno al cimitero del Verano è stata invasa dai vetusti espositori. E passando in viale Manzoni l’effetto ottico resta il medesimo.
Non solo marciapiedi. Nell’area archeologica di via Guido Baccelli e in via del Circo Massimo le plance hanno trovato sistemazione nelle aiuole con conseguente deturpamento del paesaggio in un’area percorsa ogni giorno anche da centinaia di turisti (e romani). Off limits, inoltre, i rari spazi verdi di piazza Pio XI. Asfalto rovinato, poco distante, su via Gregorio VII dove le plance sono sistemate un po’ alla rinfusa alcune al centro del marciapiede altre più vicine ai muri. Ancora plance, ma questa volta in via Boccea dove, in assenza di marciapiedi, non restava che la soluzione aiuole. Opzione scelta per un’altra grande arteria di comunicazione: via Cristoforo Colombo. Viste le condizioni in cui versano queste strutture, sarà difficile anche attaccarli i manifesti quando arriveranno. E non è un caso che, ad esempio, una buona parte delle plance sistemate in corso Francia sia già ripiegata su se stessa. Per alcune hanno già ceduto i pali di sostegno. Con buona pace degli elettori romani.
333 le plance assegnate dal Comune per le Regionali in città. Altri 333 per le Politiche 700 i punti assegnati negli anni passati dal Comune alle Politiche in città Via Panaro I vecchi espositori sono sistemati anche a pochi passi dall’ingresso della scuola «Mazzini»