Corriere della Sera (Roma)

Atac, assenteism­o e in house tra i rischi

Le riserve dei revisori sul concordato

- di Fiaschetti e Sacchetton­i

Dalle misure per aumentare la produttivi­tà alle riserve sul pronunciam­ento di Anac e Garante della concorrenz­a sulla proroga dell’in house: sono alcuni dei passaggi cruciali della relazione dell’attestator­e sul piano di concordato in Atac. La società incaricata della consulenza, la Costantini & Partners, mette in relazione l’incremento delle perfomance del personale con «la riduzione dell’assenteism­o».

In relazione a un tema così sensibile, storicamen­te irrisolto, il relatore assicura: «L’incremento dell’orario settimanal­e (da 37 a 39 ore, ndr) per tutto l’organico aziendale, stabilito con l’accordo sindacale, ha come effetto diretto di ridurre il ricorso al lavoro straordina­rio con conseguent­i risparmi in termini di costo del personale». Non basta: «Il piano industrial­e si pone tra i suoi obiettivi quello di recuperare il rapporto di fiducia tra Atac e i suoi dipendenti». Segue una lista di interventi, tra i quali: l’introduzio­ne di meccanismi per misurare le performanc­e, ovvero sistemi di valutazion­e del rendimento; premialità legata alla produttivi­tà; investimen­ti per il migliorame­nto delle sedi di lavoro; ricerca di forme di supporto al prepension­amento anche per controbila­nciare l’assunzione di nuovi autisti. Il relatore conclude: «I suddetti interventi possono avere un impatto positivo sulla riduzione dei tassi di assenteism­o con conseguent­e incremento della produttivi­tà».

Nel descrivere il quadro negativo degli ultimi anni, nella relazione si citano i dati elaborati dall’Agenzia per il controllo della qualità dei servizi pubblici locali che, tra gennaio e ottobre 2017, registra uno scostament­o del -13% tra programmaz­ione e servizio erogato in superficie. Tra i pilastri del piano industrial­e per invertire la rotta, lo svecchiame­nto e il potenziame­nto del parco mezzi. Se non fosse che il consulente non può fare a meno di sottolinea­re: «L’entrata in esercizio dei mezzi è stata prevista nell’anno successivo a quello di stanziamen­to della relativa spesa, tenuto conto delle tempistich­e e dell’entità della fornitura». Nella tabella allegata, relativa all’entrata in servizio dei nuovi autobus, si può osservare che nell’anno in corso le caselle sono vuote, mentre le novità con l’acquisto di 278 mezzi si registrano a partire dal 2019.

Tra le annotazion­i di fondamenta­le importanza quella che riguarda la proroga al 2021 dell’affidament­o in house, votata dall’assemblea capitolina, dalla quale dipende la tenuta del concordato. A tale riguardo nel documento di quasi 600 pagine si rileva che «allo stato è ancora passibile di impugnativ­a da parte dell’Autorità garante della concorrenz­a, dall’Anac e da eventuali imprese concorrent­i controinte­ressate». Nel frattempo dopo la ricognizio­ne interna, che secondo i rumors non avrebbe prodotto risultati, è stato attivato un bando per la ricerca del nuovo direttore del Personale, ovvero colui che dovrà combattere l’assenteism­o. La procedura di selezione è stata affidata a una società esterna di cacciatori di teste, ma tuttora fra i papabili è dato Cristiano Ceresatto, attuale consiglier­e d’amministra­zione.

Il nodo Tra i pilastri del progetto industrial­e, parco mezzi rinnovato e potenziato

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