Una passeggiata con rapina Incubo movida per 3 sorelle
Trastevere, paura per le figlie di Giacobbo, conduttore di Voyager
Due giovani turiste americane sono tornate negli Usa con il ricordo di un’aggressione simile. Rapinate da un giovane magrebino che non ha esitato a minacciarle con una bottiglia per farsi consegnare i loro smartphone. Adesso la polizia non esclude che si possa trattare di Abdel Jabar El Karafli, 29 anni, marocchino, con una lunga lista di precedenti per reati contro la persona. Gli agenti del commissariato Trastevere lo hanno arrestato la notte del 3 febbraio scorso nei pressi di via della Lungara: aveva appena aggredito e rapinato tre sorelle, figlie di Roberto Giacobbo, giornalista Rai, storico conduttore della trasmissione «Voyager».
Le ragazze stavano passeggiando quando sono state avvicinate dal trentenne che le ha minacciate, sempre con la bottiglia in mano. Anche in questo caso pretendeva la consegna dei telefonini. Quando una delle vittime si è messa a urlare per chiedere aiuto, il maroccchino ha cercato di colpirla alla testa. El Karafli, già sottoposto all’obbligo di firma, è fuggito ma poco dopo è stato rintracciato da una pattuglia del commissariato che lo ha bloccato. L’arresto è stato convalidato dal gip e il giovane è rinchiuso a Regina Coeli in attesa del processo. Il sospetto di chi indaga però è che il marocchino stata accompagnata al Santo Spirito e dimessa con qualche giorno di prognosi. Gli investigatori stanno analizzando le denunce presentate negli ultimi giorni in centro per verificare se ci siano stati anche altri episodi dello stesso genere.
A piazza Trilussa, ad esempio, un eritreo è stato arrestato dalla polizia la settimana scorsa dopo aver strappato il sia responsabile anche di altre rapine messe a segno fra Trastevere e Borgo Pio. Proprio qui erano state aggredite le americane, ma in quell’occasione non da un solo rapinatore ma da un branco - del quale faceva forse parte anche El Karafli - che le aveva seguite sempre da Trastevere. Le figlie del giornalista sono state soccorse dalla polizia e dall’Ares 118. La giovane ferita è telefonino dalle mani di un quarantenne. Il giovane è stato catturato e condannato a due anni e due mesi. Un pena pesante che ora rischia anche il marocchino. Anche perché di episodi come questi se ne stanno verificando troppi, in tutti i quartieri, soprattutto in quelli più centrali.
Scippi e rapine di smartphone che vedono sempre più spesso come protagonisti soggetti che hanno precedenti per stupefacenti. Da qui l’ipotesi che la stretta sullo spaccio di droga data dalle forze dell’ordine dall’inizio dell’anno - che ha già portato all’arresto, in poco più di un mese, di centinaia di persone, con ingenti sequestri di cocaina, hashish e marijuana - possa aver spinto una parte dei pusher a cambiare «lavoro». E così rapinare telefonini ai passanti, specialmente a donne e ragazze, meglio se sole (come del resto è accaduto giorni fa nei pressi della stazione Termini ai danni di una dirigente della Regione Lombardia in trasferta di lavoro a Roma), ha preso il posto in certi casi dello spaccio al dettaglio. I risultati ottenuti da polizia e carabinieri del resto lo confermano: solo la settimana scorsa sono finiti in manette sei rapinatori di smartphone. Ma il timore è che il fenomeno sia appena cominciato.
3 aggressioni ai passanti nel Rione negli ultimi giorni: due arresti 6 gli arresti nella settimana scorsa per scippi e rapine di smartphone